BERGAMO - Se la deve sudare, ma è una vittoria meritata e importante per la Juventus: meno tremenda di altre occasioni, ma dura, concentrata, sempre dentro la partita e con l’opportunità di giocarsi jolly come Lemina. Allegri quindi si riprende la testa della classifica e supera un ostacolo meno facile di quello che si potesse pensare. Una vittoria in meno da centrare per arrivare alla fatidica quota 87: in dieci partite la Juventus deve vincere 7 volte, pareggiare 2 e può permettersi di perdere 1 gara. E, secondo i calcoli “scientifici” del tecnico bianconero, agguanterebbe il quinto titolo consecutivo.
ATALANTA-JUVENTUS 0-2: TABELLINO E STATISTICHE
SPIRITO MANDZU - C’è un momento della partita che intrappola in una manciata di fotogrammi lo spirito di questa Juventus: 3’ della ripresa, la ripartenza dell’Atalanta ribalta velocemente l’azione, il cross di Dramé è preciso ma Monachello viene anticipato di testa con un intervento difensivo impeccabile. Di chi? Del centravanti, Mario Mandzukic, al termine di uno scatto di 60 metri. Generosità, duttilità e tecnica: se la Juventus non prende gol è merito di un reparto marziano, ma anche della mostruosa capacità di aiutarsi che coinvolge tutti nella fase difensiva, da Dybala che recupera palloni a centrocampo a Mandzukic che non disdegna il lavoro di Barzagli. Tanto più se Barzagli fa il suo. Il gol dell’1-0 passa, infatti, alla storia come il secondo in maglia bianconera del centrale, quasi quattro anni dopo quel 13 maggio 2012, quando segnò proprio contro l’Atalanta, ma allo Stadium (trasformando un rigore all’ultimo minuto). L’azione nasce da un corner di Dybala, incornato da Mandzukic verso l’area piccola, dove Barzagli scatta, tenuto sciaguratamente in gioco da un dormiente De Roon.
QUATTRO ANNI DOPO - Il gol di Barzagli è il frutto di un predominio juventino piuttosto saldo sulla partita, ma - al di là di una bella occasione per Khedira che chiude una deliziosa combinazione Pogba-Dybala - arginato bene da un’Atalanta lucida in fase difensiva e insidiosa nelle ripartente. La Juventus gioca lieve: Pogba azzecca mezz’ora sontuosa (per poi ingarbugliarsi nella sua immatura smania di stupire sempre e a tutti i costi), Dybala è ispirato, Mandzukic leonino, Khedira architettonico. Tutta questa materia prima, tuttavia, fatica a essere raffinata da una fase offensiva a cui manca la necessaria cattiveria.
SUPER LEMINA - E così nella ripresa la Juventus deve soffrire la resurrezione dell’Atalanta che, preso coraggio, preme pericolosamente e lascia alla Juventus solo le ripartenze. E’ un rischio che alla fine paga, perché proprio un rapido rovesciamento porta Lemina a segnare il 2-0 che chiude la partita. Gol meraviglioso, degno di Pogba con cui condivide non solo la cresta: doppio dribbling al limite dell’area ed esterno violento a superare Sportiello. Ultimi minuti buoni solo a difendere il record di Buffon che aggiunge 90 minuti alla sua imbattibilità e arriva la terzo posto di tutti i tempi. Ma il succo della giornata è un altro.