© LaPresse
TORINO - Il conto alla rovescia è già iniziato: il quinto scudetto consecutivo, quello della storia, quello della consacrazione tra i più grandi di sempre si avvicina a passi veloci e la vittoria matematica può arrivare ben prima della fine del campionato. Allegri non vuole fare calcoli, ma è chiaro che più di un pensiero sopra l'argomento lo sta facendo anche lui. Il motivo è semplice, ed è legato a questioni "pratiche": prima la Juve è sicura di potersi cucire lo scudetto sulla maglia, prima può concentrarsi sulla Coppa Italia, uno degli obiettivi che fin da inizio anno è stato messo di diritto nella lista delle priorità, insieme al tricolore e alla Champions, l'unica ad essere sfumata prima del tempo. Così diventa quasi determinante chiudere il prima possibile la questione, Napoli permettendo: con le assenze dell'infortunato Claudio Marchisio, che starà fermo per almeno sei mesi (e a cui lo Stadium ha affettuosamente dedicato un coro ad inizio match), e di Leonardo Bonucci, squalificato, diventa essenziale evitare ulteriori infortuni in vista dell'incontro di coppa del 21 maggio a Roma contro il Milan. Con lo scudetto saldamente conquistato, si potrà effettuare il turnover, facendo riposare un po' le colonne della squadra, ma senza ovviamente prendere sotto gamba gli ultimi incontri.
IMPRESA DA CELEBRARE - Con la vittoria di ieri sera contro la Lazio, il vantaggio dei bianconeri dal Napoli si riporta a +9 con quattro partite ancora da giocare. La sfida della Juve di domenica contro la Fiorentina sarà in qualche modo importante per decidere già tutto il 25 aprile. Già perché se la Juve vincesse e i partenopei dovessero perdere o pareggiare lunedì contro la Roma, i giochi sarebbero chiusi. Ai bianconeri basterebbe anche un pari se la Roma fermasse il Napoli, ma si dovrebbe comunque attendere il risultato dell'Olimpico per festeggiare. Se così non fosse, da lunedì in poi ogni giorno sarebbe buono per cucirsi il quinto scudetto sul petto, bissando l'incredibile impresa centrata tra il 1931 e il 1935. Magari proprio il primo maggio, in casa contro il Carpi: a quel punto la Juve potrebbe festeggiare in casa, in quello Stadium pieno di tifosi che già ieri sera cantavano "Vinceremo il tricolor" e tanto hanno fatto col loro entusiasmo e il loro sostegno incondizionato per spingere la squadra in questa cavalcata pazzesca di 23 vittorie e 1 solo pareggio in 24 partite. Qualcosa di difficilmente immaginabile appena cinque stagioni fa, con i bianconeri reduci da due settimi posti consecutivi. La festa vera e propria però dovrà aspettare: anche se la Juventus dovesse ricevere lo scudetto domenica 15 maggio, con tanto di festeggiamenti sul campo di casa, non ci sarà il solito giro in pullman per le vie della città. Per quello infatti si dovrà attendere fino al 21 maggio, dopo la Coppa Italia. E a quel punto potrebbero esserci due trofei da mostrare per le vie di Torino tra ali di tifosi in visibilio.