© Marco Canoniero
TORINO - Lunedì si parlerà (e tanto) di calcio al Salone. Celebrazioni, ricorrenze e racconti di una vita. Come quella di Claudio Marchisio, leader ferito della Juventus (causa rottura del legamento crociato sinistro, che gli impedirà di partecipare all’Europeo) e futura bandiera bianconera. Ammainata quella di Alex Del Piero e vicina a un naturale ritiro quella di Gigi Buffon, toccherà al “Principino” raccoglierne l’eredità. Lo pensa lui e lo pensa la società, che lo ha messo sotto contratto fino al 2019, quando il centrocampista avrà 33 anni. Una vita in bianconero, la sua. Inevitabile raccontarla in un’autobiografia tutta particolare (“social”, come la definisce la copertina) in uscita da Mondadori e che sarà presentata lunedì 16, alle 14.30, nella Sala Azzurra.
RAPPORTO DIRETTO - Il titolo dice tutto: “Nero su bianco”. Come le frasi che si scrivono, come le parole che si dicono, come i contratti che si firmano. E come la squadra in cui Marchisio è cresciuto, quella Juventus incontrata ad appena sette anni e mai abbandonata, tranne una stagione in prestito all’Empoli nel 2007-08. Ed è proprio da qui che prendono le mosse le pagine del libro, nato dalle domande dei tifosi attraverso la piattaforma eFanswer, una formula adottata anche da Giorgio Chiellini per il suo “The defender”. I quesiti sono giunti numerosissimi, Marchisio li ha selezionati in modo da dare un filo comune a una vita intera scandita da un pensiero-slogan: «Ci sono solo belle vittorie. Io non mi ricordo belle sconfitte. Perché noi siamo la Juve».
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