Benatia: «Juve, è l'ora di vincere la Champions»

Il marocchino si presenta allo Stadium: «Ho scelto il numero 4 perché il Principino Pjanic mi ha “fregato" il 5... E' stata la maglia di Montero, un grande»
Benatia: «Juve, è l'ora di vincere la Champions»© LaPresse

TORINO - Il primo marocchino nella storia della Juventus si presenta così allo Stadium: già focalizzato sugli obiettivi da raggiungere, Mehdi Benatia si esprime a ruota libera, accompagnato dalla moglie Cécile e dai piccoli Lina, Kays e Alja («E' il figlio più piccolino, ha sette mesi, è un tipo tosto...»). Passato, presente e futuro nelle sue prime parole da bianconero: «Sono stato accolto molto bene dai tifosi, dai giocatori e dalla società. Tutti mi hanno detto che la Juve ha un progetto importante: continuare a vincere non solo in Italia. Dobbiamo essere competitivi anche in Europa, da annisi fa un po' fatica a vincere in Champions. Io lavorerò al massimo. E' stato un peccato che Bayern e Juve se la siano giocata negli ottavi l'anno scorso, i bianconeri meritavano di passare. Per essere al livello dei top club non manca tanto, l'obiettivo è tornare a quel livello. E possiamo sicuramente farcela. Il Bayern è una grande società, fatta di campioni. Io ho vissuto due anni difficili per colpa degli infortuni. Volevo tornare in Italia, per la mia famiglia, perché la mentalità italiana è più vicina alla mia rispetto a quella tedesca. E la Juve è stata una scelta naturale».

CONCORRENZA - «Se la concorrenza mi avesse fatto paura, sarei tornato all'Udinese... Qui alla Juve voglio rimettermi in gioco e sono felice di giocare con Bonucci, Barzagli e Chiellini: tre mostri. C'è anche Rugani, il futuro dell'Italia. Farò il massimo, darò sempre tutto e rispetterò sempre le scelte del mister».

RUOLO PREFERITO - «Io preferisco giocare a 4, per me è più naturale. Ma è vero che a Udine ho giocato a tre da centrale di destra: sono a disposizione dell'allenatore. Quando sarò chiamato, mi farò trovare pronto. Ho il massimo rispetto per chi vince qui da 4-5 anni, sono sicuro che potrò dare tanto».

FOTO: BENATIA E LA QUATTRO DI MONTERO

IL NUMERO DI MAGLIA - «Ho scelto il 4, perché il Principino Pjanic ha preso la 5 una settimana fa ed è rimasto il 4. E' stata la maglia di Montero, un grande difensore, poi l'ha indossata Caceres. E' stata una scelta naturale».

MERCATO - «Già l'anno scorso avevo chiesto a Rummenigge di andar via, ma mi dissero di no. C'era un discorso aperto con la Juventus, ma il Bayern non voleva vendermi. Quest'anno era da un mese che si discuteva con il mio agente e con la Juve. Sono molto felice della mia scelta».

AMICO MIO - «Pjanic, appena mi ha visto, mi ha detto: «Finalmente sei arrivato!». Si parlava da tempo di un mio trasferimento alla Juve. Miralem è un grande amico, eravamo sempre in camera alla Roma, andavamo sempre insieme all'allenamento. Ritrovarlo qua è una fortuna anche per me. E' un grande giocatore, darà una grande mano alla Juventus».

IL TERRORISMO - «La strage di Nizza? Stiamo attraversando una periodo molto triste, non solo in Francia. Sono atti orribili, ma non dobbiamo avere paura, altrimenti non ci sarebbe più vita. Magari servirebbe più sicurezza, però lottare contro il terrorismo è sempre molto difficile. Non sai mai quando potrebbe accadere l'irreparabile. Ora in Marocco, il mio Paese, le cose stanno andando bene ma ho tanti amici in Francia che stanno soffrendo. E vedere queste cose fa male al cuore».

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