TORINO - Giovanni Galeone è il “padre” calcistico di Massimiliano Allegri. Tocca a lui prendere la parola dopo le critiche piovute sull’allenatore bianconero. L’1-1 in Champions con il Lione fa discutere. Eccome. «La Juve - dice a Radio Sportiva - ha sempre giocato per vincere e del bel gioco non gliene importa nulla. Era così con Conte ed è così con Max. Una strategia che funziona nel campionato di Serie A, ma che è difficile da applicare in Champions League». Il presidentissimo Giampiero Boniperti soleva dire: «Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta». Una frase che è un motto. Ancora Galeone: «Quest'anno Allegri ha qualche problema in più perché gli sono venuti a mancare giocatori importanti. Per questo è costretto a fare giocare Pjanic in un ruolo che non è il suo. Viene utilizzato come un mediano, anche se in realtà è una mezz'ala offensiva (con i francesi da trequartista, ndr). E' difficile giocare con davanti Higuain e Mandzukic; ci riesce solo lui».
ALLEGRI SI DIFENDE
IL CONFRONTO - Allegri dopo Conte, un tormentone. «A Max delle critiche non gliene frega nulla. Non è simpaticissimo a molta stampa e non ha nessuno che gli cura l'immagine. Conte, al contrario, è un idolo delle folle come dimostra il fatto che viene esaltato per un settimo posto agli Europei e per aver giocato una partita contro una squadra ridicola come la Spagna. Allegri non ha lo stesso appeal juventino che ha Conte, ma non gli interessa», parola di Galeone.