© LaPresse
TORINO - Sornione, sereno, sorridente. Insomma, il classico Max Allegri: a prescindere. Esige e pretende che i suoi, contro il Barcellona, mettano consapevolezza dei mezzi oltre che qualità tecniche.
IL SISTEMA - «I 4 davanti (Cuadrado, Dybala, Mandzukic e Higuain) giocano tutti, non vedo perché rinunciare a qualcuno... Sarà una partita bella da giocare, la giocheremo sapendo la forza del Barcellona, con quei 3 là davanti che ti garantiscono sempre gol. Ma noi siamo forti, siamo cresciuti molto in autostima e in consapevolezza. Questa deve essere una di quelle sfide cui la Juventus si abitua. Noi dovremo avere grande equilibrio, ma dovremo giocare per fare gol».
DEBOLEZZE - «Il Barça ha debolezze difensive, e su quelle dobbiamo lavorare. Che sia, con tutto il rispetto, Chievo o Barcellona, noi dobbiamo guardare l’avversraio ed insistere sui suoi punti deboli. Noi non possiamo pensare di cercare due 0-0 e poi andare ai rigori. Barcellona gioca molto in proiezione offensiva, dunque lascia campo e noi dovremo approfittarne. Punteremo a vincere la partita sin dall’inizio. Con serenità, tecnica, giusto atteggiamento».
DYBALA - «Paulo ha fatto passi da gigante, ha cambiato posizione in campo. Ma rispetto a Messi, che è il numero uno al mondo da tanti anni, ha caratteristiche diverse. Pure Neymar è diverso.... Però, ecco, diciamo che, Neymar e Dybala potranno essere i due più bravi nel prossimo futuro»
RICORDI DI BERLINO - «Il Barcellona era ed è fortissimo, sono quasi gli stessi giocatori di due anni fa... Noi rispetto a quella finale abbiamo due giocatori: Buffon e Bonucci... Motivazioni? Quando c’è la Champions si va col pilota automatico: te ne accorgi facile perché, magicamente, i giocatori stanno tutti bene... Rispetto a due anni fa la squadra ha fatto passi in avanti a livello psicologico». Prima di salutare... «Un’ultima cosa, tenevo a mandare un grande in bocca al lupo a Pepito Rossi».