© Marco Canoniero
TORINO - Il debutto di Blaise Matuidi nella prima edizione della Ligue 1 marchiata Neymar non è stato esattamente indimenticabile. Mezza ripresa contro l’Amiens, non il Real Madrid, per vivere l’ennesima giornata da rincalzo. Di lusso, ma pur sempre un rincalzo e una situazione del genere - con un contratto in scadenza nel 2018 e che non sarà rinnovato - non può durare ancora a lungo. La Juventus, a caccia di un centrocampista di spessore (se giovane, meglio ancora, altrimenti...), è convinta di poter prendere la mezzala francese a condizioni ragionevoli, non i 25 milioni chiesti (e già scontati rispetto ai 30 di partenza) dal Paris Saint-Germain. Beppe Marotta ne offre non più di 15, ma i buoni uffici di Mino Raiola possono rivelarsi determinanti. E con 20 milioni in più nel forziere, il compito si semplifica.
La plusvalenza Sono quelli in arrivo dal Southampton pronto a ufficializzare l’ingaggio di Mario Lemina, 19 sole presenze in due stagioni e la cui partenza lascerà un ricordo molto fioco nel popolo bianconero. Se il centrocampista si convincerà (c’è molto ottimismo), i dirigenti juventini libereranno un posto nella rosa siglando pure una plusvalenza rispetto ai 9,5 milioni più bonus pagati al Marsiglia. La cessione di Lemina - convocato a sorpresa per il test con il Tottenham (soffriva alla schiena, al netto del mercato, e in campo nel riscaldamento non s’è visto) costerebbe ai Saints 18 milioni più 2 di bonus legati alle presenze (visite programmate per domani): se non è un gran colpo, poco ci manca.
Clausola Altro giro, altro nome sulla giostra. Oggi un dirigente della Juve è atteso in tribuna per l’amichevole tra Everton e Siviglia. Il pensiero corre a Steven N’Zonzi, pure lui in uscita dal club di appartenenza come Matuidi (e Rolando Mandragora, prestato ufficialmente al Crotone). Gli spagnoli chiedono i 40 milioni della clausola: a queste condizioni l’affare non si fa. A meno che nelle fila dei Toffees non si scorgano esuberi di un certo livello...