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TORINO - Uno così prima non c’era, Massimiliano Allegri ha ragione. L’arrivo di Blaise Matuidi in bianconero fa rima con opportunità perché con il francese il centrocampo juventino ha sicuramente qualcosa in più rispetto alla scorsa stagione. Innanzitutto un guerriero, per quello che ha dato in campo nei suoi anni parigini, dove si è sempre distinto per generosità e corse. Allegri si trova adesso in rosa un giocatore che ha una media di 5,81 duelli vinti a partita nella scorsa Ligue 1, campionato forse meno tecnico, ma sicuramente più fisico.
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Importante anche l’apporto nella costruzione che Matuidi può dare nell’eventuale 4-3-3 di Allegri: in un Psg che faceva del possesso palla la sua caratteristica principale, Matuidi con 63,13 passaggi a partita era un importante tassello nella costruzione del gioco. Tra i suoi nuovi compagni di reparto solo Pjanic ha fatto meglio nella scorsa stagione con 67,13. Ma la vera dote che porta Matuidi ad Allegri è la possibilità di cambiare modulo, e di poterlo utilizzare sia in un 4-3-3, come mezzala sinistra, sia in un 4-2-3-1 come centrale, ma anche come esterno alto, in caso di necessità, soluzione utilizzata sia da Emery sia da Ancelotti in passato a Parigi. Allegri può prendere spunto.
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