Juventus, piano riscatto: meno male che ci sarà Pjanic

Mercoledì in Champions torna l’estro del bosniaco, ma Allegri deve risolvere la questione fasce e terzino destro
Juventus, piano riscatto: meno male che ci sarà Pjanic© www.imagephotoagency.it

TORINO - La principale fortuna di Massimiliano Allegri e della sua Juventus è che si torna subito a giocare, senza dover pensare troppo a ciò che è stato: mercoledì lo Stadium, contro lo Sporting, offre l’occasione di dimenticare in fretta la caduta con la Lazio, la miglior opportunità possibile per avvicinare il passaggio agli ottavi di Champions. Rimuginare non serve, i bianconeri devono rimettere la testa sott’acqua e ripartire con maggiore determinazione. E magari con un altro sistema di gioco, un possibile ritorno all’antico a meno di sorprese: il 4-2-3-1, quello per il quale è stato studiato il mercato estivo. L’ago della bilancia è l’atteso ritorno di Miralem Pjanic. Quanto sarebbe servito, il bosniaco, ieri contro la squadra di Simone Inzaghi.

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Ma quella è acqua passata per Allegri: riabbracciare il direttore d’orchestra consentirà al tecnico livornese di far rifiatare chi è in debito di ossigeno (come Matuidi per esempio) oppure di dare tempo a Sami Khedira di ritrovare se stesso. Pjanic è l’equilibratore che è mancato, specialmente in una mediana composta da due giocatori: mercoledì Allegri ha gli uomini per tornare al sistema di gioco “da Champions”. La sfida alla formazione portoghese offre la possibilità di silenziare critiche e discussioni, però è anche un’arma a doppio taglio: non si può sbagliare in una partita del genere, specialmente in casa. Sono le classiche gare, per dirla alla Allegri, che determinano il passaggio del turno: la Juventus non deve complicarsi la vita ed è obbligata a dimostrare che, smaltita la sosta, si può tornare a carburare.

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