Su Benatia e Matuidi un'altra figuraccia della Procura

Chiesta la prova tv per il difensore, non si può. Ignorati i cori razzisti verso il centrocampista francese
Su Benatia e Matuidi un'altra figuraccia della Procura© LaPresse

TORINO - Il giudice sportivo nelle pieghe del suo settimanale comunicato affibbia un’altra figuraccia al procuratore federale della Figc. Perché ieri si è scoperto che la Procura aveva chiesto la «prova tv» per il fallo di Benatia nei confronti di Pavoletti durante Cagliari-Juventus di sabato scorso. Quel “fallo”, non sanzionato dall’arbitro Calvarese concedendo il vantaggio al Cagliari in possesso della palla, da cui - seppure dopo un altro paio di interruzioni dell’azione - è originato il gol di Federico Bernardeschi. La richiesta, di per sé, è legittima, nel senso che è la Procura che deve segnalare al Giudice gli eventuali casi da prova televisiva. Tuttavia ci sono almeno due elementi che un procuratore più attento avrebbe dovuto valutare. Il primo è il gesto di Calvarese che indica in modo piuttosto chiaro di proseguire l’azione, concedendo il vantaggio al Cagliari. il che significa inapplicabilità della prova tv, perché quando l’arbitro vede e decide (come in questo caso) la tv non può intervenire. Il secondo è che la “sbracciata” di Benatia nei confronti di Pavoletti non può essere considerata «condotta violenta» in nessuno modo, nemmeno nella più partigiana delle interpretazioni. Questi due elementi sono talmente lampanti nell’azione messa sotto accusa dalla procura federale da far apparire capziosa la richiesta. Quasi che il procuratore volesse applicare un “var postumo” all’azione che ha, ingiustamente, fatto infuriare i tifosi del Cagliari (e del Napoli). Tanta attenzione nei confronti di quel- la partita, tuttavia, non è stata sufficiente a denunciare i cori razzisti nei confronti di Matuidi, sentiti da tutti, ma non dagli ispettori federali. Risultato: nessuna sanzione. Bel colpo. Al di là di cosa abbia spinto il procuratore a chiedere la prova tv ignorando il razzismo, resta la doppia brutta figura, perché l’eccesso di zelo nel voler verificare quell’episodio è parso quanto meno stravagante e - dicono - abbia creato qualche imbarazzo in Figc, dove già erano rimasti perplessi quando lo stesso procuratore aveva rimediato una figuraccia davanti alla commissione parlamentare antimafia. Durante la sua prima audizione, infatti, aveva parlato di un’intercettazione che inchiodava il presidente della Juventus Andrea Agnelli alle sue responsabilità riguardo i rapporti con la ‘Ndranghetta', salvo poi fare imbarazzata ammenda nella seconda audizione quando dovette ammettere che quell’intercettazione non esisteva. Come la gomitata di Benatia...

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