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TORINO - AAA Cercasi Mandzukic disperatamente. E con urgenza, ché ormai il tempo stringe. L’attaccantone croato che lo scorso anno aveva fatto spellare le mani ai tifosi e esaltare i compagni e lo stesso Allegri ergendosi a simbolo di sacrificio e devozione alla causa, è ora quasi irriconoscibile. Meno incisivo, meno dirompente. Con prestazioni di livello ben al di sotto degli standard (è appena 6 la media voto delle pagelle di Tuttosport, una delle più basse dei giocatori binconeri). E con uno score marcature piuttosto striminzito: sette gol in tutto di cui 2 in Champions League, 4 in campionato e 1 in Coppa Italia. Con una flessione nettissima nel 2018, peraltro: un solo sigillo (in coppa Italia contro il Torino, il 3 gennaio 2018) mentre per l’ultima marcatura in campionato bisogna scorerre con la memoria fino al 17 dicembre 2017 (Bologna-Juventus 0-3). Non è un caso peraltro che Allegri sia stato spesso costretto a rigettare i vecchi progetti di 4-2-3-1: un modulo che era nato appunto per non rinunciare alle/esaltare le qualità dell’attaccante acquistato dall’Atletico Madrid.
