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TORINO - La vittoria di una settimana fa in casa del Napoli aveva definitivamente trasformato il “se” in “quando”, riguardo all’ottavo scudetto consecutivo della Juventus. Questo weekend ha cambiato anche il “quando”, avvicinando il giorno del trentasettesimo tricolore bianconero. Non solo perché manca una giornata di meno alla fine del campionato, ma anche perché il Napoli si è staccato ancora di più: fermato sull’1-1 a Reggio Emilia dal Sassuolo, come il 31 marzo di un anno fa, è scivolato a 18 punti dalla capolista bianconera. Sei partite, in pratica.
CINQUE VITTORIE - E sei partite alla fine del campionato mancheranno il 14 aprile, al termine di Chievo-Napoli e un giorno dopo Spal-Juventus. Se l’attuale distacco dovesse rimanere invariato, la squadra bianconera sarebbe aritmetica mente campione d’Italia: il Napoli potrebbe al massimo raggiungerla, ma le due vittorie negli scontri diretti premierebbero gli uomini di Allegri. Che potrebbero festeggiare anche già a Ferrara, senza attendere l’esito di Chievo-Napoli, se fossero già certi di mantenere il +18: ad esempio se entrambe le squadre vincessero tutte le prossime cinque partite. Quindici punti sono infatti quelli che mancano alla Juventus per raggiungere quota 90 e conquistare aritmeticamente lo scudetto, dal momento che il Napoli, ora a 57, in 11 giornate non potrebbe arrivare più in alto. Ai bianconeri basterà tenere una media di 1,363 punti a partita, meno della metà dei 2,777 conquistati finora: cinque vittorie e sei sconfitte; quattro vittorie, tre pareggi e quattro sconfitte; tre vittorie, sei pareggi e due sconfitte; due sole vittorie e nove pareggi. Sono le possibili combinazioni per raggiungere il minimo sindacale per lo scudetto.