Heysel, il ricordo di Trapattoni e della Juventus

Il tecnico della famosa Coppa dei Campioni 1985 e la società bianconera dedicano un pensiero ai 39 tifosi scomparsi tragicamente
Heysel, il ricordo di Trapattoni e della Juventus

BRUXELLES (Belgio) - È sporca di sangue la prima storica Coppa dei Campioni vinta dalla Juventus, contro il Liverpool, nel 1985 a Bruxelles. Un successo mai festeggiato, una gioia strozzata da una tragedia senza precedenti, tra l'apoteosi della follia umana ed una colpevole disorganizzazione. In pochi ricordano il calcio di rigore segnato da Michel Platini al 58', impossibile togliersi dalla mente le scene di panico, mentre gli hooligans spingono verso il settore Z dell'Heysel ed il muro viene giù. Saranno 39 i morti, di cui 32 italiani, oltre 600 i feriti, un'immagine indelebile per tutti, uno shock mai del tutto metabolizzato dai protagonisti di quell'assurda vicenda, costretti a giocare in un clima surreale. La Juventus ricorda il 29 maggio 1985, a 34 anni di distanza, postando su Twitter la targa dedicata alle vittime, Giovanni Trapattoni, allenatore bianconero all'epoca dei fatti, una foto coi nomi di ogni singolo sfortunato spettatore, con la bellissima didascalia a corredo: "Non si può tornare indietro. Per questo è essenziale ricordare".

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