Sarri: “La mia Juventus? A tratti come quella di Allegri”

Parla il nuovo allenatore bianconero: “Vorrei che la squadra mantenesse certe caratteristiche dello scorso anno. Sarà difficile ripetere i risultati di queste ultime stagioni, ma alla fine l'obiettivo è solo uno. Vincere”
Juventus: Sarri (nuovo)© Juventus FC via Getty Images

TORINO - "Che campionato sarà? A livello di allenatori frizzante. C'è il ritorno di Antonio Conte in una società importante, l'avvento di Giampaolo finalmente in una società di altissimo livello. C'è Ancelotti al Napoli e l'arrivo di Fonseca da valutare con attenzione, è un ragazzo con grandi doti". Sono le parole di Maurizio Sarri nella sua prima intervista al sito della Juventus, parlando in vista della prossima stagione. "A Sassuolo abbiamo De Zerbi, un giovane emergente di grande talento, poi non voglio dimenticare nessuno ma a livello di allenatori la sensazione è che sia una di quelle stagioni in cui si può innescare qualcosa di nuovo, qualche tendenza nuova", ha aggiunto l'ex allenatore del Chelsea.

Come quella di Allegri

"L'obiettivo è quello di giocare un numero di palloni superiore però questa è una filosofia di gioco. Poi vorrei anche che la squadra mantenesse certe caratteristiche della squadra di Allegri - ha continuato Sarri parlando della mentalità di dare ai suoi ragazzi -. La squadra di Max a tratti durante la partita poteva dare la sensazione che ci potevi anche giocare e provare a metterla sotto, poi improvvisamente ti dava la sensazione opposta, che stai per perderla. Avere questo tipo di capacità nel rimanere compatti nei momenti di difficoltà è una qualità che poi quando c'è da mettere insieme i punti è troppo importante. Poi la filosofia può essere diversa ma non si deve perdere tutto quel 99% di positivo che c'era nel modo di giocare della Juventus di prima".

Gli obiettivi di Maurizio Sarri

È una eredità difficile, è una società che ha vinto tanto. Sarà difficile ripetere i risultati di questi ultimi cinque anni, anche numericamente. Il tentativo deve essere quello di dimenticarsi tutte queste responsabilità, divertirsi e far divertire. E possibilmente cercando di coniugare questo allungando la sequenza delle vittorie e dei risultati positivi - ha proseguito l'ex allenatore del Chelsea - La Champions? Bisogna vivere l'Europa per quello che è, una Juve così straripante in Italia fa pensare a tutti che possa esser lo stesso in Europa, purtroppo il nostro movimento in questo momento non è questo. A livello europeo la Juve è una delle dieci società di top livello. Poi è chiaro che si sta parlando dei massimi sistemi, alla fine quando ti alzi la mattina l'obiettivo è uno: vincere".

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