Ronaldo segreto, l’amico: “La palestra, il McDonald’s e le lacrime in camera”

Lourenço, compagno di squadra ai tempi dello Sporting Lisbona, racconta curiosità e aneddoti dei tempi vissuti con CR7
Ronaldo segreto, l’amico: “La palestra, il McDonald’s e le lacrime in camera”

Stasera Cristiano Ronaldo torna protagonista nella sua casa, in quel José Alvalade di Lisbona dove non mette piede da più di mille giorni (22 novembre 2016). La leggenda di CR7 è nata tra quelle mura, nello stadio dello Sporting. All’epoca il fuoriclasse portoghese della Juventus era un ragazzino, ma chi ha condiviso con lui il periodo all’Accademia e l’esordio in prima squadra aveva già capito tutto con largo anticipo. Tra questi c’è Luis Lourenço, ex compagno e tuttora grande amico.

Buongiorno Lourenço. Se ripensa a quando eravate ragazzini dell’Accademia dello Sporting, qual è la prima immagine che le viene in mente di Cristiano Ronaldo?

«Se chiudo gli occhi per un attimo, vedo Cristiano che piange. All’epoca aveva dodici anni, io due in più di lui, ed era appena arrivato a Lisbona da Madeira. Ricordo come fosse ora quando andò in camera a piangere dopo aver parlato al telefono con la famiglia: aveva tanta nostalgia, non riusciva a sopportare il distacco. Però non dimenticherò mai nemmeno la sua felicità dopo l’esordio nella prima squadra dello Sporting».

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La cosa più strana del Cristiano di quegli anni?

«Ricordo quando andava segretamente in palestra e convinceva il responsabile a tenergliela aperta». 

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C’era anche lei nel gruppetto del McDonald’s? Ronaldo ha raccontato che in quel periodo andava a prendere i panini rimasti a fi ne turno.

«Io non ero tra quelli, ma è vero che andavano».

 

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