Cristiano Ronaldo, altri lampi: il vero CR7 sta tornando

Il portoghese non può essere ancora al top, ma dopo il novembre nero ha ricominciato a segnare con continuità
Cristiano Ronaldo, altri lampi: il vero CR7 sta tornando© Juventus FC via Getty Images

ROMA - «In questo momento bisogna stare uniti e pensare a quello che viene. Lavorare di più e migliorare per crescere». L'ordine lo dà Paulo Dybala, ma è un sentimento comune nello spogliatoio della Juventus, forse scioccato per la prima sconfitta e per il modo in cui è arrivata, dopo un incipit convincente e volitivo. Cristiano Ronaldo che torna al gol e, prima, al dribbling e ai colpi di classe (vedi in particolare lo stop in corso in area di rigore, controllando un pallone pazzesco e fornendo un assist meraviglioso, sprecato da Bernardeschi con un salto fuori tempo).

Sì, perché nel giorno più buio della gestione Sarri, si riaccende la luce di CR7 e questa, di per sé, è una buona, potenzialmente ottima, notizia. Cristiano che aveva annunciato di avere «vibrazioni positive» qualche giorno fa, aveva ragione perché per tutto il primo tempo è vivace, visibile, partecipe. E segna. Non un gol spettacolare, ma neppure facile, intuendo il posizionamento e il tempismo giusto sul delizioso cross in mezzo di Bentancur, imbeccato alla grande da Dybala. E' un'azione perfetta ed è perfettamente finalizzata da CR7.

Se ci si ferma a quel momento, se si inquadra solo quella fase della partita si possono trovare molti spunti positivi per la Juventus che mostra incoraggianti fraseggi di intesa fra la Joya e il ritrovato Ronaldo. Basta allargare l'inquadratura e allungare l'analisi a tutti i novanta minuti ed emergono le magagne. CR7, per esempio, non dura 90 minuti, ma forse 70-75. Non è un caso: il giocatore sta lavorando per recuperare una condizione che è ancora lontana dall'essere al top, ma che gli ha consentito comunque di tornare ad assomigliare al campione che è. Forse un Ronaldo al 100% ieri poteva anche cambiare le sorti della partita, un Ronaldo al 60%, forse anche meno, ha lasciato il segno, ma non sufficientemente profondo per portare a casa i tre punti. Il problema di Sarri, insomma, non è Ronaldo su cui molti si erano erroneamente concentrati. Cristiano ha vissuto e sta vivendo un momento difficile, come capita a tutti gli atleti, ma ne sta uscendo da solo, com'era ampiamente prevedibile e come aveva, effettivamente, previsto Sarri, mai troppo preoccupato della situazione CR7.

Il novembre nero, quello da zero gol con la Juventus (come gli era capitato con il Real Madrid nel 2009), sembra archiviato. Due partite di dicembre e due reti, seppur coincise con appena un punto e la prima sconfitta dell'era Sarri. CR7 avrebbe barattato volentieri le sue reti con 6 punti, ma indietro non si può tornare e il modo migliore con cui può aiutare la Juventus è quello di tornare al top in fretta. All'Olimpico è apparso in crescita anche dal punto di vista della brillantezza, venuta meno nell'ultimo mese. Per raggiungere la forma migliore anche nei prossimi giorni continuerà ad alternare il lavoro con la squadra ad allenamenti mirati per migliorare l'esplosività, che è un po' la sua arma migliore dal punto di vista atletico. Mercoledì c'è la Champions e, visto che la Juventus è già qualificata come prima del girone, non sorprenderebbe se Maurizio Sarri decidesse di lasciare l'ex Real Madrid alla Continassa. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...

Juve, i migliori video