© Juventus FC via Getty Images
Il ragazzo dal capello fulvo e che non teme il freddo torinese è tornato a casa. La sua casa, Parma, quella che fino al gong del campionato potrà godere del sottile piacere fornito dalle giocate sublimi di Dejan Kulusevski. Una specie di carrarmato munito di piedi poetici, capace di stregare Fabio Paratici artefice di un colpo straordinario, che sprigionerà i suoi effetti solamente a gioco lungo. Aspettando lo sbarco definitivo dello svedese alla Continassa, quei 35 milioni più bonus arricchiscono le casse societarie e impreziosiscono la fama dello scouting atalantino (Kulusevski è un’altra intuizione mostruosa di Maurizio Costanzi, perennemente a caccia di talenti in tutti gli angoli del mondo), ma non devono sembrare una cifra esagerata: ’sto ragazzo li vale tutti e l’operazione di prospettiva concretizzata dal dg della Juventus merita altrettanti elogi.
Kulusevski voleva solo la Juve
Per Stefano Sem, agente del 19enne nato a Stoccolma, la destinazione bianconera non può non essere qualcosa di estremamente naturale, che rientra nella logica delle cose: «Il ragazzo giocherà in una delle squadre migliori al mondo, per cui siamo molto soddisfatti - ha detto Sem a Radio Sportiva -. Sono stati tutti accontentati: per l’Atalanta è il trasferimento più grande nella sua storia, il Parma trattiene il giocatore fino a fine stagione e i bianconeri portano a casa un obiettivo. Tecnicamente la possibilità di passare subito alla Juve c’era, ma serviva il sì di tutte le parti. Il Parma non voleva liberarlo a gennaio e lui è contentissimo di restare». Tra un accenno al passato («L’uscita prematura dell’Atalanta dall’Europa l’ha penalizzato nella scorsa stagione») e al presente, Sem è particolarmente soddisfatto per la trattativa andata in porto con Paratici: «Kulusevski - prosegue - ha grandi qualità sia atletiche sia tecniche. Ha giocato in tutti i ruoli del 4-3-3: mezzala, attaccante esterno, anche prima punta. Credo che lui renda al meglio quando calca la zona centrale del campo». E a chi gli fa notare che il classe 2000 sembrava più vicino all’Inter che non ai campioni d’Italia, ecco servita la risposta: «Il nome dell’Inter lo state facendo voi, però non voglio parlare di altre squadre. Ci sono stati interessamenti di club italiani ed esteri, ma è stato il ragazzo a chiedere di andare avanti con la Juventus».
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