© Marco Canoniero
TORINO - In amore l’età non conta. Per dire: ci sono coppie che - dopo diciotto anni mano nella mano - avvertono ancora le stesse emozioni delle prime, fugaci, uscite. Un condensato di brividi alla base del rapporto che lega in maniera tanto stretta quanto reciproca Gigi Buffon all'intero ambiente Juventus. Nonostante da quel 26 agosto 2001 - giorno d’esordio in bianconero con Pavel Nedved - si sia srotolata una lunga storia fatta per lo più di gioie e di trofei. Una di quelle storie su cui i protagonisti vorrebbero ritardare il più possibile i titoli di coda. Come era già successo la scorsa estate, quando il club bianconero aveva riaccolto con un abbraccio il figliol prodigo dopo una repentina esperienza al Psg. Come potrebbe capitare di nuovo l'estate prossima. Se non già in primavera. «Con la società ci siederemo intorno ad un tavolo tra fine marzo-inizio aprile per valutare gli scenari futuri - ha annunciato ieri Silvano Martina, storico procuratore dell'estremo difensore bianconero -. Cosa farà Gigi l'anno prossimo non lo so, ma in questo momento non lo sa nemmeno lui». Anche se un solletico, sotto sotto, Gigi ce l'ha. E martedì, proprio nel giorno del suo 42° compleanno, non ha fatto nulla per nasconderlo: «Se in questi mesi non vivrò un crollo verticale, magari andrò ancora avanti», aveva paventato sibillino immaginando già nella sua testa - perché no - una diciannovesima stagione con la sua Juventus. [...]