TORINO - L’uomo che in volo sa compiere prodigi senza soluzione di continuità è già oltre San Siro, il Milan, i patimenti, il pareggio acciuffato quando nessuno più ci credeva. Cristiano Ronaldo è fatto così e dopo l’ennesima invenzione sua sponte s’è rilassato in famiglia, sorretto dalla consapevolezza di essersi reso ancora una volta protagonista. Perché quell’acrobazia che ha fruttato il rigore poi realizzato con la chirurgica naturalezza tipica degli assi di livello mondiale è un’idea che solo chi non teme brutte figure può congegnare. Ecco il motivo per cui il 35° gol segnato in altrettante partite stagionali a 35 anni appena compiuti non è un dettaglio, né l’esito di un banale incastro di numeri. E’ piuttosto una sentenza per chi dovrà incrociare il numero 1 al mondo sulla propria strada. Brescia, Spal e le rivali che seguiranno lo sanno bene, anche se è possibile che CR7 salti una delle due partite che precedono il ritorno della Champions League. Quello sì, il domicilio perfetto del calciatore perfetto.