Proprio quello che mancava e proprio quello che serviva considerando che l’assenza di un centrocampista in grado di buttarla dentro, ogni tanto, e di farsi vedere nell’area di rigore avversaria era proprio una delle lacune principali di questa Juventus fin troppo Ronaldo-dipendente. Tanto che si guardava al graduale recupero di Sami Khedira (uomo da inserimenti puntuali, uomo da spiccata propensione alla conclusione) con montante fibrillazione. Pian pianino, invece, il Principino di Galles (che la regale investitura, insieme con il numero 8, l’aveva avuta da Claudio Marchisio) è riuscito a trovare una forma fisica prima accettabile eppoi brillante, è riuscito a calarsi nel contesto, è riuscito a ritagliarsi il “suo” spazio: da mezzala più che da trequartista, si intende. «Questa è la mia posizione, è quella in cui mi esprimo al meglio: sono molto soddisfatto perché riesco a segnare anche dei gol», dichiarava l’ex dell’Arsenal dopo la rete siglata alla Spal il 22 febbraio.
Una rete che giungeva buona terza dopo i sigilli firmati il 21 settembre contro il Verona e il 6 novembre in casa della Lokomotv Mosca. Dettaglio non da poco: stiamo parlando di tre gol vittoria che hanno fissato il punteggio sul 2-1 per i bianconeri.
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