TORINO - Questione di priorità, e ci mancherebbe pure. Anche perché sicuramente piedi e gambe dipendono dalla testa così come dal cuore: non fanno lavoro a parte nemmanco in certi robot del calcio che a tratti paiono sovraumani o marziani.
Ci sta, insomma, che non sia stato un caso se proprio domenica sera contro l’Inter - a poche ore di distanza dall’ictus per cui è stata operata la mamma Dolores lo scorso 3 marzo - Cristiano Ronaldo abbia interrotto una serie di partite con gol in campionato che durava ormai da 11 incontri (al pari del record nella storia della Serie A ora conodiviso con Fabio Quagliarella e Gabriel Omar Batistuta). Bene inteso: si è sbattuto e ci ha provato, il portoghese, come suo solito. Ma ha fallito l’obiettivo per qualche centimetro.