Pagina 2 | La Juve spera in maggio: le possibili tappe per ripartire

TORINO - Nel migliore dei casi potrebbe essere la festa del lavoro a preannunciare la ripresa del lavoro per la Juventus. Un primo maggio che avrebbe contemporaneamente il sapore amaro della tragedia che l’Italia e il mondo stanno vivendo e quello dolce del sollievo per essersi lasciati l’incubo Covid-19 alle spalle. Perché è chiaro che se la squadra bianconera e le altre dovessero riprendere ad allenarsi a pieno regime a inizio maggio sarebbe solo perché l’emergenza è finita. Questo, oggi, è l’unico punto fermo: il calcio ripartira solo quando e se ci saranno le condizioni per farlo in sicurezza e la società bianconera non ha la minima intenzione di forzare la mano in senso opposto. Anzi, il recente accordo con i giocatori per il taglio degli stipendi testimonia come il club tenga in considerazione anche l’ipotesi di un’interruzione definitiva della stagione. Al tempo stesso, però, società e squadra vogliono essere pronte nel caso potessero riprendere a inseguire Champions, campionato e Coppa Italia.

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Quando si ripartirà: ecco tutti gli scenari possibili

CERTEZZE E IPOTESI - Oggi è impossibile sapere se la stagione calcistica ripartirà, figuriamoci quando. Specialmente in ambito europeo, visto che le tempistiche di diffusione del virus sono state diverse e diversi potrebbero essere i tempi necessari a uscire dalla crisi. Previsioni, però, è possibile farne e conviene partire da un dato non ancora ufficiale, ma certo: le misure restrittive di ogni attività attualmente in vigore in Italia, la cui scadenza è fissata per il 3 aprile, entro venerdì saranno prorogate almeno di due settimane, fino al 18 aprile, forse fino al 30. Fino a quella data, ai giocatori non resterà che allenarsi ognuno a casa propria. Dopo si entra nel campo delle ipotesi e giusto ieri l’Istituto Einaudi per l’Economia e la Finanza ha pubblicato uno studio statistico basato sui dati giornalieri della Protezione Civile che rappresenta un aiuto notevole per orientarsi. Nessuna certezza, sia chiaro, ma una stima sicuramente autorevole: in base alla quale, tra il 5 e il 16 maggio si dovrebbe raggiungere l’azzeramento dei casi in tutta Italia (ma in Piemonte il traguardo potrebbe essere tagliato il 15 aprile). Da qui l’ipotesi di poter riprendere ai primi di maggio gli allenamenti, magari inizialmente a gruppi se non al completo. I giocatori potrebbero però intensificare il lavoro individuale già da fine aprile, mentre dopo Pasqua (12 aprile) la Juventus potrebbe richiamare in Italia gli stranieri attualmente all’estero, che una volta tornati nel nostro Paese dovranno sottoporsi a 14 giorni di quarantena.

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Quando si ripartirà: ecco tutti gli scenari possibili

CERTEZZE E IPOTESI - Oggi è impossibile sapere se la stagione calcistica ripartirà, figuriamoci quando. Specialmente in ambito europeo, visto che le tempistiche di diffusione del virus sono state diverse e diversi potrebbero essere i tempi necessari a uscire dalla crisi. Previsioni, però, è possibile farne e conviene partire da un dato non ancora ufficiale, ma certo: le misure restrittive di ogni attività attualmente in vigore in Italia, la cui scadenza è fissata per il 3 aprile, entro venerdì saranno prorogate almeno di due settimane, fino al 18 aprile, forse fino al 30. Fino a quella data, ai giocatori non resterà che allenarsi ognuno a casa propria. Dopo si entra nel campo delle ipotesi e giusto ieri l’Istituto Einaudi per l’Economia e la Finanza ha pubblicato uno studio statistico basato sui dati giornalieri della Protezione Civile che rappresenta un aiuto notevole per orientarsi. Nessuna certezza, sia chiaro, ma una stima sicuramente autorevole: in base alla quale, tra il 5 e il 16 maggio si dovrebbe raggiungere l’azzeramento dei casi in tutta Italia (ma in Piemonte il traguardo potrebbe essere tagliato il 15 aprile). Da qui l’ipotesi di poter riprendere ai primi di maggio gli allenamenti, magari inizialmente a gruppi se non al completo. I giocatori potrebbero però intensificare il lavoro individuale già da fine aprile, mentre dopo Pasqua (12 aprile) la Juventus potrebbe richiamare in Italia gli stranieri attualmente all’estero, che una volta tornati nel nostro Paese dovranno sottoporsi a 14 giorni di quarantena.

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