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Dal Senegal tra mille difficoltà e con un sogno: diventare calciatore professionista, a qualsiasi costo, e regalarsi un sorriso dopo tanta sofferenza. Esterno d’attacco veloce e agile che sa interpretare anche il ruolo di seconda punta con tanta fame di arrivare, apparentemente la storia di Kaly Sene sembra simile a tante altre, ma come tante altre si differenzia per quel piccolo, impercettibile, segno del destino che serve ad aprire un varco dalla porta dei sogni. Quello spiraglio per Kaly si apre durante una delle tante partite giocate con i Dilettanti del Vanchiglia. Sene scende in campo nella speranza che qualcuno si accorga di lui, e una delle tante domeniche accade che a guardarlo, per il puro piacere di assistere a una partita di calcio, c’è il signor Puglisi, papà di Michele, agente della Reset Group che, al ritorno a casa, propose al figlio di andare a vedere quel talento naturale.
Detto, fatto. Come racconta Michele Puglisi: «Non mi capita spesso di monitora re i Dilettanti e sono venuto a conoscenza di Kaly in maniera un po’ banale. Me lo segnalò mio padre, fui incuriosito, andai a vederlo una volta e in 5 minuti capii che non c’entrava nulla in quella categoria. Parlai con la mamma del ragazzo, Hawa, che lo segue e lo assiste in tutto: trovai una persona molto attenta e presente, pronta a sacrificarsi per aiutare suo figlio a realizzare quel sogno. Ci incontrammo, si fidarono subito di me e del gruppo per cui lavoro e andammo avanti».
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