Coronavirus a Madeira: Cristiano Ronaldo verso Torino e la Juve

Scoppia un focolaio del Covid-19 a venti chilometri dalla casa di CR7. Trecento persone saranno sottoposte ai test Cristiano valuta se tornare in Italia, anche se per ora il cordone sanitario non comprende Funchal e Caniço, dove vive
Coronavirus a Madeira: Cristiano Ronaldo verso Torino e la Juve© www.imagephotoagency.it

Ora per Cristiano Ronaldo l'isola di Madeira potrebbe non essere il posto più sicuro per svolgere la quarantena. È stato identificato un focolaio interno nel paesino di Camara de Lobos a circa 10 chilometri da Funchal e a 20 chilometri da Caniço, dove CR7 abita con i propri cari. La situazione sta preoccupando molto le autorità sanitarie regionali e nazionali. Questo focolaio è partito con 10 persone positive al Covid- 19, nella cerchia della stessa famiglia e dei loro intimi. Nel frattempo nelle ultime 24 ore sono risultate positive altre 19 persone, 17 delle quali avevano avuto contatti con questo focolaio e una di queste abita proprio a Funchal, dove CR7 si allena quasi ogni giorno nello stadio del Nacional. In totale i casi a Madeira sono saliti a 83 in poche ore e il governo della Regione ha imposto un cordone sanitario intorno a Camara de Lobos isolando 18mila persone, mentre altre centinaia attendono ancora il risultato dei test. E' a causa di questo quadro di trasmissione attiva all’interno dell'isola che Ronaldo potrebbe rientrare a Torino nelle prossime ore.

Cristiano Ronaldo, Madeira e il Coronavirus: la situazione

Fino a sabato sera la regione autonoma di Madeira era orgogliosa di avere controllato la curva epidemica e di non avere ancora sviluppato casi interni di Covid-19, ma solo situazioni importate da altre regioni portoghesi. Questo ormai è il passato e dopo settimane di misure meno restrittive rispetto al resto del Paese, ora le autorità regionali hanno cambiato il tiro chiedendo a tutti di non uscire di casa non solo a Camara de Lobos, ma in tutta l'isola. Ronaldo e la sua famiglia si trovano proprio lì a Madeira, vicino a questo focolaio e sono coinvolti in questa situazione che assomiglia molto a quanto accaduto a Codogno, in Lombardia, dove tutto iniziò a fine febbraio. Le autorità sanitarie di Madeira hanno scoperto questo focolaio in ritardo, dal momento che i 10 casi di Camara de Lobos potrebbero avere contratto il virus già a metà marzo dopo il rientro di alcuni membri di questa famiglia da Fatima. Quindi il virus aveva iniziato a circolare già da tempo anche a Funchal, perché quasi tutti i 18mila abitanti di questo paesino vi lavorano e fanno avanti e indietro tutti i giorni. Dalla mezzanotte di sabato è stata creata la zona rossa con durata iniziale di 15 giorni, ma intanto sono già state segnalate 95 persone che hanno avuto contatti ravvicinati con i 10 colpiti dal virus, di cui 35 appartenenti al personale sanitario di ospedali e ambulatori. Proprio come a Codogno. Le autorità hanno annunciato che circa 300 persone saranno testate nelle prossime ore, quindi i casi potrebbero aumentare nei prossimi giorni.

Coronavirus, come cambia la vita di CR7

Ronaldo, che finora usciva quasi quotidianamente per allenarsi a Funchal nello stadio del Nacional e per passeggiare vicino a Caniço dove abita, in teoria può continuare a farlo. Il motivo è presto detto: queste due città non sono all’interno del cordone sanitario. Però CR7 non sarà più al sicuro come prima sapendo che già ci sono focolai attivi nelle vicinanze. Inoltre la squadra del Nacional, la prima ad annunciare un ritorno agli allenamenti il 13 aprile, potrebbe ora cancellare le sedute di lavoro dei giocatori, seguendo la richiesta del governo di Madeira di stare tutti a casa. Ronaldo ha potuto beneficiare della tranquillità dell’isola e delle poche restrizioni, ma la sensazione è che nelle prossime ore la situazione peggiorerà parecchio. E di conseguenza le stesse misure restrittive potrebbero spingere Ronaldo e famiglia a ritornare a Torino in attesa di sapere se gli allenamenti ricominceranno davvero il 4 maggio.

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