Juve, Del Piero: "Con Trezeguet grande rapporto. Zidane? Anni meravigliosi"

L'ex capitano bianconero riavvolge il nastro in diretta su Instagram con Ezio Greggio e sul legame speciale con David commenta: "In campo eravamo compatibili. Zizou? È stato una chicca". Poi torna sul rigore calciato nella finale mondiale contro la Francia
Juve, Del Piero: "Con Trezeguet grande rapporto. Zidane? Anni meravigliosi"

TORINO - In questo periodo di quarantena diversi ex calciatori si divertono a intrattenere i propri follower con delle dirette su Instagram. L'ex capitano della Juve Alessandro Del Piero, parlando con Ezio Greggio, grande tifoso dei bianconeri, ha voluto fare un tuffo nel passato e interrogato sul rapporto speciale con l'ex compagno David Trezeguet, commenta: "Ci siamo trovati, ci siamo frequentati anche fuori dal campo. Abbiamo un rapporto fantastico tuttora". Tornando al campo sottolinea: "Eravamo molto compatibili, avendo caratteristiche molto diverse". L'ex capitano della Vecchia Signora ricorda poi il gol siglato da Trezeguet in una sfida scudetto contro il Milan su un suo assist in rovesciata. 

Del Piero su Zidane

Tra i tanti campioni con cui Del Piero ha condiviso lo spogliatoio c'è anche Zinedine Zidane, alla Juve dal 1996 al 2001. A proposito di quel periodo l'ex capitano bianconero commenta: "Sono stati cinque anni meravigliosi, dove abbiamo vinto tanto, anche se forse potevamo vincere ancora di più". Poi soffermandosi sul francese commenta: "È un ragazzo taciturno, molto umile e si è inserito molto bene nel nostro gruppo. Ha avuto un momento di difficoltà all'inizio ma poi ha dimotrato quello che era. Penso che con la Juve lui sia ulteriormente cresciuto. Le qualità già ce l'aveva, però è cresciuto sotto molti aspetti. È stato una chicca"

Sul rigore nella finale dei Mondiali contro la Francia

Del Piero torna poi alla notte del 9 luglio 2006, quando con l'Italia si è laureato campione del mondo. Ricordando la lotteria dei rigori commenta: "Ti vengono in mente mille pensieri. Segui i tuoi compagni, tiri giù tutte le preghiere che puoi. Quando tirano gli altri dici: 'Speriamo che sbaglino, vai Gigi para'. Poi ti viene l’ansia, speri che quello prima di te sbagli perché ti toglie responsabilità. Quella camminata è devastante, ti gira nella testa tutto. Ti passa il destino della tua squadra. Ad un certo punto mi sono detto: 'Dai su, ma quante persone la staranno vedendo? Poi mica se la prendono se sbaglio un rigore…'. Mi è venuto questo in mente. Quando ho preso il pallone ho detto: 'Ho aspettato questo momento tutta la vita'. Ho scelto all’ultimo dove calciarlo, durante la rincorsa. Siamo stati perfetti dal dischetto".

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