ESports, ecco il modello Juve

Tra accordi con aziende leader nel settore e il coinvolgimento dei suoi campioni: così il club bianconero punta alla fidelizzazione della cosiddetta Generazione Z
ESports, ecco il modello Juve© Juventus FC via Getty Images

Oltre centomila spettatori hanno assistito, negli scorsi giorni, alla European Friendly Cup. Un torneo amichevole che - su scala internazionale - ha visto la Juventus sfidare Monaco, Celtic, Schalke 04 e Arsenal. Perché, in attesa del ritorno di quello reale, è il calcio virtuale a recitare un ruolo da protagonista ai tempi del Coronavirus. Tanto da attirare per una competizione quasi tre volte la massima capienza dell'Allianz Stadium. Numeri importanti se rapportati alla solida realtà, ma soltanto relativi se il mondo in cui ci si muove è quello dell’online.

Tanto per rendere l'idea: le sfide della rassegna in questione sono state trasmesse in streaming sul canale YouTube ufficiale del club bianconero, che ad oggi vanta 2,6 milioni di utenti iscritti. Va da sé che quello tagliato in queste settimane di quarantena non sia stato lo striscione del traguardo, tutt'al più quello di partenza. Un primo mattone - all'interno di un settore in vertiginosa espansione - posto innanzitutto grazie a una mirata comunicazione sui canali social, in maniera tale da strizzare l'occhio alla cosiddetta “generazione Z” messa nel mirino in primo luogo da Andrea Agnelli per innaffiare la costante crescita del brand Juventus nel mondo. E così da sfruttare, per quanto possibile, le lunghe settimane durante le quali i riflettori sul calcio giocato sono stati inevitabilmente spenti.

Un periodo in cui la Juventus ha beneficiato anche dei suoi testimonial più potenti, ovvero i calciatori, per attrarre appassionati e curiosi verso gli eSports: solamente la scorsa settimana, per citare l'esempio più recente, è stato Miralem Pjanic a rappresentare i colori bianconeri nel torneo “Stay home with Pes” in cui ha sfidato anche Antoine Griezmann, a sua volta alfiere del Barcellona. E’ una strategia che - anche in questo ambito - pone la Juventus nella posizione di traino per l'intero movimento nazionale, che solo negli ultimi mesi si è attrezzato per lanciare - al fianco della Serie A - anche la corrispettiva eSerieA. Seguendo le orme di campionati virtuali come la ePremer League, la Virtuelle Bundesliga, la eLiga e la eLigue1 che già da diversi anni collezionano lusinghieri numeri in quanto a seguito di utenti. Basti pensare che oggi la Bundesliga - dopo aver inaugurato la stagione degli eSports nel lontano 2012 - organizza il più grande torneo di Fifa che si tenga tanto in Asia quanto in America. In entrambi i casi, mercati piuttosto ambiti dai grandi club del pallone mondiale per rafforzare il proprio marchio.

Ma l'orizzonte scrutato dalla Juventus è fissato ancora oltre, come testimoniato dalle parole di Agnelli in occasione del discorso d'apertura dell'ultima Assemblea dei Soci. Ovvero all'universo dei videogiochi - anche e soprattutto - al di fuori di quelli prettamente calcistici. Dei quali, non a caso, nemmeno uno figura nella lista dei dieci più utilizzati al mondo. «Dobbiamo riflettere attentamente sui dati che si stanno sviluppando negli eSports - aveva ammonito il numero uno bianconero lo scorso ottobre -. Uno su tutti: la finale di League of Legends ha avuto 58 milioni di spettatori». Erano stati 43 milioni l'anno prima, sarebbero poi diventati addirittura 99 milioni nell'ultima edizione. Tanto per rendere l'idea, oltre che del bacino attuale, anche del potenziale di un ramo in cui - negli ultimi anni - hanno fatto la loro comparsa i primi club di calcio: dallo Schalke 04 al Fenerbahce, dal Besiktas al Flamengo. E la Juventus - che nel frattempo ha stretto un accordo con l'azienda leader nel settore WeArena per aprire un parco digitale all'interno dello Juventus Village - potrebbe essere la prossima. Pillola da Modena, per restare in tema, dove un centrocampista tuttofare in campo diventa fuoriclasse del joystick davanti allo schermo.

Guido Davì, perno della mediana degli emiliani in Serie C, nell’ultima settimana è risultato il secondo miglior giocatore al mondo di Fifa20 Ultimate Team. Un piazzamento straordinario se si considera che attualmente sono circa 20 milioni gli utenti di EA Sports, numeri che la quarantena per l’emergenza Coronavirus ha inevitabilmente amplificato.

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