Weston McKennie, il nuovo Davids

Weston McKennie, il nuovo Davids© Juventus FC via Getty Images

Bisogna dare i numeri per capire chi sia e di che cosa sia capace Weston McKennie, secondo migliore recuperatore di palloni under 22 nell’ultima stagione, giocata con lo Schalke 04. Contro la Samp, il neojuventino ha coperto 12 chilometri di corsa; ha vinto il 75% dei contrasti; si è aggiudicato uno su due dei duelli fisici e aerei; ha commesso soltanto due falli; ha avuto successo l’88,4 per cento dei passaggi dettati (il 90,6% nella propria metà campo, l’84,2% in quella avversaria); dei tre tiri da lui effettuati, due sono finiti nello specchio della porta avversaria. Certo, è ancora presto per dirlo, ma l’impressione è che la Juve abbia finalmente trovato il nuovo Davids, sedici anni dopo essersi congedata dal mastino olandese (sette stagioni in bianconero, 3 scudetti, 1 Coppa Italia, 2 Supercoppe di Lega; 235 presenze e 10 gol), eletto dai tifosi uno dei 50 giocatori che hanno fatto la storia del club. La battuta più felice su McKennie l’ho letta sul suo profilo Instagram, sino a ieri sera intasato da 2.590 commenti il cui tenore oscilla fra l’euforico, l’entusiastico e il pindarico: «In 90 minuti hai recuperato tutti i palloni che la Juve aveva perso nell’ultimo campionato». E ancora: «Qualcuno può dirgli che la partita è finita e può smettere di correre?». «Sei un treno». «West, la partita è finita. Fermati». Al ventiduenne, primo americano della storia bianconera, sono bastati il test con il Novara e la grande prova con la Samp per conquistare tifosi e osservatori. L’Americano, come lo chiama Pirlo, ha iniettato energia, vitalità, dinamismo nel centrocampo dei campioni d’Italia. Era esattamente ciò di cui i bianconeri avevano bisogno. Paratici si è messo un altro fiore all’occhiello.

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