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TORINO - Dovrebbe essere il 9 novembre la data dell'udienza nella quale verrà preso in considerazione il ricorso del Napoli contro la sconfitta per 3-0 a tavolino, inflitta al club per non essersi presentato il 4 ottobre a Torino per affrontare la Juventus. Il giudice sportivo aveva sentenziato il 14 ottobre, stabilendo che il Napoli non aveva effettuato tutti gli sforzi possibili per riuscire a giocare la partita, arrendendosi ben prima del divieto a muoversi da parte della Asl, arrivato la domenica alle 14.13 6 ore e mezza prima del fischio di inizio. Il Napoli aveva due giocatori positivi al Covid-19 (Zielinski ed Elmas) e fin da subito - secondo il giudice - aveva dato dimostrato di non voler giocare la partita. Secondo la sentenza del giudice Mastrandrea, infatti, le prime mail della Asl 1 e della Asl 2 di Napoli non imponevano alla squadra di Gattuso di rimanere a Napoli e c'erano tutti i margini per l'applicazione del protocollo Figc-Governo. Da qui il 3-0 a tavolino con il punto di penalizazione in classifica per i partenopei. E l'immediato ricorso.
COSA DICE IL NAPOLI - Ricorso che si basa proprio sul tentativo di confutare la teoria del giudice sulla mancanza di volontà di giocare la partita. E sul fatto che il Napoli fino a domenica alle 14.13 era pronto a partire per Torino (tuttavia pesa in questo senso l'aver disdetto l'aereo e, forse, anche l'albergo di Torino). Nello stesso tempo il Napoli punterà molto sul fatto che anche le prime comunicazioni delle Asl (quelle che il giudice non considera già impositive sul fatto di non muoversi da Napoli) erano in qualche modo interpretabili come ordini a non partire.
SE VINCE, SE PERDE - Se il Napoli dovesse vincere il ricorso il giudice imporrebbe di recuperare la partita (la Lega ha il 13 gennaio come prima data libera per le due squadre) e toglierebbe il punto di penalità. Se il tribunale desse torto al Napoli, il club è pronto a ricorrere al Coni. La Juventus, qualsiasi sia la decisione, non farà ricorso.