© Marco Canoniero
TORINO - Quando Rafael Leao nasce ad Almada, provincia di Lisbona, nel giugno 1999 Cristiano Ronaldo è da due anni aggregato alle giovanili dello Sporting Lisbona, dove il 14enne ha già saputo mettere in mostra quel talento che lo avrebbe portato nell’Olimpo del calcio. Il migliore al mondo è ovviamente l’idolo del giovane Leao che, come CR7, cresce nello Sporting, prima di trasferirsi in Francia e poi al Milan, e che dall’illustre connazionale vorrebbe imparare carpendogli i segreti per diventare un fuoriclasse.
Cristiano Ronaldo, numeri da record
Emulare il penta Pallone d’Oro resta però un’impresa quasi fallimentare perché, anche a 35 anni, Cristiano non molla e sciorina numeri mostruosi confermandosi marziano e trascinatore della Juventus. Con la doppietta - la sesta stagionale in campionato - rifilata domenica sera all’Udinese CR7 ha raggiunto i 758 gol in carriera, a 9 reti da Pele (767), allungando in vetta alla classifica dei cannonieri. Al di là dei primati personali, che contano ma che in questo momento non rappresentano la priorità, Cristiano è l’uomo squadra, il leader che permette alla Juventus di restare sulla scia della capolista Milan, prossima avversaria a San Siro. «Grandi ragazzi! Abbiamo iniziato il 2021 nel migliore dei modi!» il ringraziamento al gruppo dopo i tre punti conquistati, anche se dovrebbero essere i compagni a “santificarlo” per le due reti e l’assist servito contro l’Udinese.
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