Tanti auguri Buffon, Ilaria D’Amico: “L’amore è il segreto”

La conduttrice e compagna del portiere della Juve: “Gigi è così in forma a 43 anni perché è innamorato di me e del lavoro. Torta e film: vi svelo come festeggeremo”
Tanti auguri Buffon, Ilaria D’Amico: “L’amore è il segreto”

Buongiorno Ilaria D’Amico. Non sveliamo il regalo, ma almeno la torta che ha preparato per oggi, per i 43 anni di Gigi Buffon.

«Il regalo gliel’ho già annunciato, ma lo teniamo per noi... La torta sarà molto sabauda, tra le preferite di Gigi. Il cioccolato e la nocciola non mancheranno. Un po’ perché siamo in Piemonte e soprattutto perché dobbiamo sempre cercare il giusto compromesso tra i nostri gusti e quelli dei bambini».

I bambini hanno preparato qualcosa di speciale?

«Abbiamo una serie di riti, a partire dalla serata-film: è una tradizione che ci portiamo dietro dall’inizio del lockdown. Oggi pomeriggio sceglieremo tutti assieme cosa guardare. Uno dei papabili potrebbe essere “Ritorno al futuro 2”. E poi abbiamo i nostri giochi: nomi, cose, città e animali, rivisitato con calciatori, mestieri, frutta, verdura e verbi da declinare».

Gigi, superati i quaranta, tiene più o meno al compleanno?

«Secondo me ci tiene più adesso di prima. Ormai è una vera e grande festa in famiglia».

Gigi non sembra permaloso, ma c’è qualcosa che è meglio non dirgli per evitare di farlo arrabbiare?

«Devo ammettere che ha proprio un buon carattere, la parte più aggressiva di lui è l’agonismo che mette in campo. Fuori è una persona zen. Cerca sempre di vedere il buono delle persone e delle cose. È un ottimista. È gioia di vivere».

Da mamma, ancora prima che da compagna, gli ha tirato le orecchie per la bestemmia di Parma?

«È una cosa che fa parte della sua toscanità. Nonostante la mamma sia la donna più religiosa che conosca e Gigi stesso sia molto praticante, ci sono delle espressioni colorite che fanno parte del suo gergo. Se i nostri figli dicono una parola fuori posto, lui si arrabbia moltissimo. È un gergo più legato al campo e sarei curiosa di sapere se effettivamente ha pronunciato la lettera D o la Z, lui di solito dice “zio”... Deve cambiare espressione, comunque. È il primo che ci resta male quando gli scappa».

Leggi l’intervista completa sull’edizione odierna di Tuttosport

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