Juve, per Morata è un calo che allarma

A inizio stagione aveva stupito: tanti gol, soprattutto in Champions, e la capacità di trascinare la squadra. Adesso non segna in campionato da due mesi: ha avuto problemi fisici, ma sta anche vivendo un’involuzione
Morata© www.imagephotoagency.it

TORINO - È insieme con Cristiano Ronaldo l’unico bianconero ad aver segnato in tutte le competizioni a cui la Juventus sta partecipando, dal campionato alla Champions, dalla Coppa Italia alla finale di Supercoppa. Peccato, però, che Alvaro Morata non segni in serie A dal 19 dicembre, dal 4-0 rifilato dalla Juventus in casa del Parma. Quasi due mesi di digiuno sono un’eternità per un numero nove: un calo fisiologico è normale, tanto più che il bomber spagnolo all’inizio dell’anno ha dovuto fare i conti con un risentimento muscolare alla coscia destra che lo ha costretto a fermarsi per due partite e a riprendere con cautela. Così come è normale che anche Morata sia finito qualche volta in panchina o non sia partito da titolare: entrare nel turnover, alternandosi con Dejan Kulusevski, gli ha permesso di rifiatare visto il tour de force al quale è stata sottoposta la Juventus.

Morata, l'inizio di stagione è stato sfolgorante

Però l’ex Atletico Madrid ha abituato molto bene i tifosi bianconeri con il suo ritorno a Torino: l’inizio di stagione è stato sfolgorante, soprattutto in Champions, sorprendendo un po’ tutti. Sei reti (e un assist) nella fase a girone oltre ai quattro gol (e sei assist) in campionato tra ottobre e dicembre: in assenza di CR7, contagiato dal Covid, è Alvarito a trascinare la squadra, a firmare gol decisivi. Come se i quattro anni lontano dalla Juventus fossero volati via, l’attaccante si è subito inserito nella nuova squadra targata Andrea Pirlo.

Sono però i numeri del nuovo anno a essere impietosi: con la Champions ferma, Morata ha dato il meglio di sé in Coppa Italia, con un gol a Spal e Genoa (oltre a un assist), mettendo anche lo zampino in Supercoppa dove ha segnato il raddoppio nell’ultimo minuto di recupero. In campionato, invece, non ci sono stati squilli: 258 minuti in campo, distribuiti in sei partite, senza lasciare il segno. E’ vero che contro la Samp ha servito la palla per il gol di Federico Chiesa, ripetendosi una settimana dopo quando ha fatto da sponda alla rete di CR7, ma da lui ci si aspetta sicuramente da più.

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