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«Qui bisogna lottare sempre e, quando tutto sembra perduto, crederci ancora: la Juve non si arrende mai». Fedele al proprio dna così riassunto da Omar Sivori, la Juventus non si arrende all’idea di non riuscire a conquistare il decimo Scudetto di fila. Quella che l’aspetta, però, è un’impresa durissima, per una serie di solide ragioni.
Intanto perché la riuscita dell’impresa non dipende solo dalla squadra bianconera. Se la Juventus vincesse tutte le 14 partite di campionato che le restano, magari anche rifilando all’Inter un 3-0 che la metterebbe in vantaggio negli scontri diretti, i nerazzurri potrebbero permettersi di perdere un’altra partita e conquistare comunque il tricolore. Alla media punti attuale, 2,33 a partita, la squadra di Antonio Conte chiuderebbe a 88-89 punti. Per raggiungere quota
89 la Juventus deve fare 40 punti: in 14 partite significa 13 vittorie e 1 pareggio.
Certo, l’Inter potrebbe rallentare: con l’avvicinarsi della fine della stagione i punti pesano e tutte le partite diventano difficili. I nerazzurri però possono preparle tutte con una settimana di tempo, turni infrasettimanali esclusi ovviamente, quando però il distinguo varrà anche per le avversarie. Un vantaggio che nasce dal fallimento in Europa, un vantaggio che la Juventus è ben contenta di non avere, ma circoscrivendo l’analisi al solo campionato un vantaggio notevole.
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