Quel mattino al Lingotto con Agnelli

Quel mattino al Lingotto con Agnelli

«I giornali sportivi sono fatti troppo bene. Così bene che ho dato ordine di non portarmeli perché altrimenti richiederebbero troppo tempo per essere letti sino in fondo...». Torino, Lingotto, un giorno di primavera di ventitré anni fa, le sette del mattino, cielo terso, aria frizzante. Gianni Agnelli dà un’occhiata ai quotidiani impilati sulla sua scrivania. Il sorriso è a fior di labbra. Sorridiamo tutti: Attilio Romero, portavoce dell’Avvocato; Franco Fontana, amministratore delegato della società editrice di Tuttosport ed io, neodirettore di Tuttosport. Per tre quarti d’ora parliamo di calcio, giornali, Ferrari, vela, Platini, Boniek, Lippi, Del Piero. Di Juve, sopra tutto. «La squadra più forte è stata quella di Praest, Hansen, Boniperti ragazzino. Erano i primi Anni Cinquanta. Poi è arrivata quella che costituì il blocco dell’Italia di Bearzot campione del mondo: esaltò tutti i tifosi della Juve come me. Io mi considero un tifoso che ha aiutato la Juve...».

Parole ricordate oggi da Tuttosport, nell’inserto straordinario per onorare i cento anni dalla nascita del Signor Fiat. I cento dell’Avvocato. Che quel giorno, al Lingotto, a un certo punto, si volta verso Romero e gli fa: «Dottor Romero, ma Tuttosport un tempo è stato nostro?». Romero pronto: «Veramente no, Avvocato. Non lo è mai stato». E lui: «Peccato». Passano alcuni mesi. Nelle sue passeggiate alla scoperta di Torino, in un negozio di rigattiere Fontana scova un ventaglio bianconero con i volti degli Eroi del Quinquennio d’Oro 1930-1935 e ne fa dono ad Agnelli. Che, decisamente l’apprezza. Un giorno, Evelina Christillin incontra l’ad di Tuttosport e gli fa: «Lo sa che sulla scrivania dell’Avvocato c’è un ventaglio con i bianconeri del Quinquennio d’Oro?». Fontana annuisce divertito: «Eccome se lo so...». Arriva Ferragosto. Villar Perosa, Juve A-Juve B. Sulla prima pagina di Tuttosport campeggia la foto che Pino Di Nunno, Studio 4, scatta all’Avvocato, seduto a bordo campo; accanto a lui c’è Evelina. Romero telefona: «Direttore, l’Avvocato ha visto quella splendida immagine: sarebbe possibile averne una copia? ». Gliela mando, accompagnadola con due righe: «Caro Avvocato, ma allora non è vero che lei non legga i giornali sportivi...». La sera stessa, al giornale si presenta un distinto signore, latore di una lettera di Gianni Agnelli: «Caro Direttore, la ringrazio per la foto. Le confermo che, per non occupare troppo tempo, non leggo i giornali sportivi. Tranne il suo»

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