TORINO - Oggi cifra tonda: 70 giorni. Settanta giorni dall’ultima presenza di Paulo Dybala. E a questo punto, purtroppo, possiamo già dare per scontato che i giorni di inattività agonistica diventeranno quantomeno 83, giacchè nel migliore dei casi l’attaccante argentino tornerà a disposizione per il debry contro il Torino, dopo la sosta per le Nazionali. Sabato 3 aprile, ore 18. Il tecnico bianconero Andrea Pirlo ieri, in conferenza stampa, è stato chiaro. «Speriamo tutti di recuperare Dybala. Adesso avrà una-due settimane di tempo per potersi unire alla squadra però aspetteremo di giorno in giorno per averlo a disposizione dopo la sosta». Ritornello che ormia è diventato hit, tormentone del momento che è assai ripetuto e in voga da un po’ di tempo a questa parte.
L’ultima tappa di questa interminabile via crucis agonistica dybaliana - più di un anno di sfortune e disavventure, si spera in una conclusione appunto a ridosso di Pasqua - riporta all’infortunio rimediato dall’attaccante il 10 gennaio scorso, durante Juventus-Sassuolo. Brutta botta in uno scontro con Traorè, dolore acuto e crescente al ginocchio sinistro, sostituzione al 42’ del primo tempo. Il giorno succesivo, gli accertamenti del caso e il bollettino medico ufficiale: «Paulo Dybala è stato sottoposto presso il J|medical ad approfondimenti diagnostici che hanno evidenziato una lesione di basso grado del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro con tempi di recupero di circa 15-20 giorni».
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