L’invasione della Cina è appesa iniziata e la Juventus è molto determinata a conquistare una fetta del mercato chiave per l’espansione economica. La mossa annunciata ieri è lo sbarco sulla piattaforma per il commercio elettronico “Dewu”. Non la più grande (quella è Ali Baba, definita la Amazon cinese), ma certamente una delle più trendy. E’ il primo club europeo a sbarcare su questo portale con un suo negozio virtuale, dove venderà non solo magliette e abbigliamento sportivo, ma anche tutti i prodotti del merchandising bianconero.
La scelta di "Dewu"
La scelta di “Dewu” è precisa: si tratta, infatti, del sito più usato dai giovani cinesi, che lo ritengono un punto di riferimento per la moda e le mode. L’idea della Juventus è, fin dal cambio del marchio con l’ormai famigliare J, diventare un marchio universale non necessariamente legato al calcio, per massimizzare i ricavi commerciali dalla vendita di prodotti griffati pescando anche oltre il bacino dei tifosi.
Cristiano Ronaldo la chiave
Ovvio, tuttavia, che il calcio e la popolarità di un giocatore come Cristiano Ronaldo sia la chiave per attivare questo processo. CR7 è estremamente popolare in Cina (fin quando il Covid lo ha permesso ha spesso effettuato, come testimonial Nike, dei viaggio commerciali che si sono trasformati in eventi da rockstar) e sta trascinando la fama della Juventus che, dopo lo sbarco su “Dewu”, prevede l’ingresso sulle altre piattaforme di commercio elettronico. Nell’anno della pandemia, infatti, l’e-commerce è diventato una risorsa fondamentale per puntellare i guadagni commerciali e nell’ultima semestrale del club ha segnato un significativo +60%. E’ chiaro che, anche dopo la fine dell’incubo Covid, la vendita on line resterà un punto importante e sviluppare negozi virtuali in tutto il mondo sarà una delle chiavi per sviluppare meglio le entrate.