Juve, Lippi rivela: "Mio padre era anti-juventino"

Nel giorno del suo compleanno l'ex ct della Nazionale ha parlato dei suoi trascorsi bianconeri
Marcello Lippi ha raggiunto la finale di Champions quattro volte e tutte con la Juventus con tre perse e una vinta contro l'Ajax© CIAMILLO

MILANO - Marcello Lippi spegne oggi 73 candeline ed intervistato da Caterina Balivo nel suo podcast "Ricomincio dal No" ha raccontato alcuni episodi curiosi del suo passato alla Juventus. Il primo non poteva che essere sull'avvocato Gianni Agnelli che Lippi ricorda così, con un aneddoto: "L’Avvocato era troppo forte, era fantastico. Lui non veniva neanche a vedere la Juve, andava a vedere l’Inter, il Milan. Questo perché quando andai alla Juve nel 1994 era dieci anni che non vinceva lo scudetto - aggiunge - una volta gli chiesero come stavamo andando e lui rispose "Mah è più facile che vinca il Mondiale la Ferrari (che faticava molto ad ottenere risultati) che lo scudetto la Juve."

Lippi: "Papà tifava contro Juve"

Un altro curioso retroscena riguarda il padre dell'ex ct della Nazionale e le sue preferenze: "Odiava la Juve, era un vecchio socialista di quelli al bar, che odiano il potere. Ci lasciò nel 1991, quando nel 94 accettai l'incarico di allenare i bianconeri andai alla sua tomba e gli dissi "Papà, abbi pazienza, ma io ci vado alla Juve. Stammi vicino, te ne farai una ragione, ma io ci vado alla Juve”.

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