Juve, splende Cuadrado nel poker di ex

In vista della Fiorentina, Bernardeschi resta un rebus. Chiesa spera e c’è anche Chiellini
Cuadrado© Marco Canoniero

Un poker, per definizione, è formato da quattro carte uguali. Il poker di ex con cui la Juventus potrebbe presentarsi a Firenze è però sui generis, in cui le carte, i bianconeri con un passato nella Fiorentina, vivono momenti ben diversi. A cominciare da Federico Chiesa, che il campionato lo ha cominciato in maglia viola (segnando anche un gol all’Inter), prima di approdare a Torino il 5 ottobre. E’ a lui che è legato il condizionale usato prima: perché è più probabile che di ex viola Andrea Pirlo cali un tris, rinunciando proprio all’ala azzurra. L’elongazione riportata contro l’Atalanta e che lo ha costretto a saltare il Parma è quasi del tutto smaltita e Chiesa spera di poter andare in panchina, ma le possibilità non superano il 15%.

CUADRADO SHOW - A dare ampiezza al gioco bianconero nelle vesti di ala pura dovrebbe essere Juan Cuadrado, avanzato dal ruolo ormai abituale di terzino come mercoledì contro il Parma. Quando il colombiano è stato per l’ennesima volta uno dei migliori, firmando gli assist numero 14 e 15 della stagione, numero 8 e 9 in campionato: assieme all’esterno sinistro dello Stoccarda Borna Sosa è il difensore che ha mandato più volte in gol un compagno nei cinque principali campionati europei (Italia, Francia, Germania, Inghilterra e Spagna). Il 70,2% di dribbling riusciti (14° nei cinque campionati top, in tutti i ruoli) è l’altro dato Wyscout che dà la misura della sua annata eccezionale. Quanto al momento, i dribbling vincenti contro il Parma sono stati 6 su 6, contro l’Atalanta 11 su 12. Gli manca solo il gol e chissà che trovarsi davanti la maglia con cui ne ha segnati di più, 26 tra il 2012 e il febbraio 2015 quando passò al Chelsea, non possa ispirarlo.

REBUS BERNARDESCHI - Federico Bernardeschi, invece, a Firenze si rimetterà per l’ennesima volta a inseguire la propria rinascita. Il covid contratto in Nazionale è stato l’ultimo di una serie di stop, tra infortuni e periodi di appannamento, in cui è incappato da quando nel 2017 passò in bianconero. Fatta eccezione per alcuni lampi, di cui il ritorno dei quarti di Champions con l’Atletico del 2019 resta l’emblema, non è ancora diventato il giocatore che la Juventus si aspettava diventasse. Potrebbe provare a diventarlo altrove, intanto dopo aver riassaggiato il campo per 3’ contro il Parma spera in uno spezzone più corposo sul campo dove è esploso, per ricominciare il suo inseguimento.

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