© Claudio Zamagni
"Le aspettative erano diverse, ritengo di aver compiuto il lavoro non come volevo: dalle prospettive iniziali non sono contento e credo non lo sia nemmeno la società". L’autocritica di Andrea Pirlo, nel tardo pomeriggio di domenica, ha innescato la miccia che ha fatto esplodere il lunedì juventino. Perché più di uno dentro lo spogliatoio e nei dintorni ha colto note di addio nelle dichiarazioni del tecnico, che forse voleva solo commentare le circostanze tattiche della partita, ma menzionando la scontentezza della società ha acceso un po’ di lampadine.
Le rassicurazioni della dirgenza
E siccome non c’è niente divampa e distorce come il telefono senza fili, nel pomeriggio di ieri la situazione percepita era: riunione in sede, contattato Igor Tudor (che ricopre il ruolo di assistente di Pirlo per la difesa) e messo in preallarme per dirigere l’allenamento di oggi. Notizie smentite seccamente. L’allenamento di oggi alla Continassa lo dirigerà ancora Andrea Pirlo, che ha ricevuto sostegno dalla società già domenica sera, dopo lo sfogo post partita. Il tecnico era profondamente amareggiato per la prestazione e per quel disastroso primo tempo in cui è naufragata l’idea di cambiare sistema di gioco, difendendo a tre. I dirigenti lo hanno incoraggiato e spinto a pensare alle prossime cinque partite che dividono l’inferno dal paradiso per la Juventus, che da dieci anni non rischiava di mancare la qualificazione Champions. Nel frattempo il tam tam che si era scatenato in seno allo spogliatoio è andato smorzandosi, insieme con le rassicurazioni che rimbalzavano sempre più solide da un telefono all’altro.
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