Juve, John Elkann testimone della disfatta

Dirigenza bianconera compatta prima del via, ma la squadra si sgretola
Juve, John Elkann testimone della disfatta© /Ag. Aldo Liverani

TORINO - Mettiamola così: a bordo campo apparivano compatti, i dirigenti. Più di quanto non lo sarebbero risultati i giocatori in campo. Come preannunciato, il presidente di Exor e azionista di riferimento della Juventus, John Elkann, s’è presentato all’Allianz Stadium e prima dell’inizio del match e si è intrattenuto amabilmente con i “pezzi grossi” dell’organigramma bianconero: il direttore generale Fabio Paratici, il vicepresidente Pavel Nedved, il presidente Andrea Agnelli, e l’altro direttore generale Federico Cherubini. I saluti e una chiacchierata cordiale con Paolo Maldini (a tema generazione di campioni), poi qualche battuta, qualche riflessione. Con il chiaro intento di mandare un nuovo messaggio teso all’unità di intenti, sulla scorta di quanto già fatto pochi giorni fa: il 29 aprile. Allorché, si intende, si era re-cato personalmente alla Continassa per pranzare con Agnelli e la dirigenza. Trattasi - nelle intenzioni - di doppio messaggio ai naviganti teso a dimostrare la “presenza sul territorio” in un mo-mento in cui si sprecano le voci che invece vorrebbero presentare uno scenario di frazionamenti e fratture, a maggior ragione dopo il caso SuperLega. No, a quanto pare e come in effetti era filtrato dal quartier generale, le scelte erano e restano condivise.

John Elkann presente all'Allianz Stadium per Juve-MIlan

«La presenza di John Elkann? A noi fa sempre piacere averlo con noi - aveva spiegato Paratici prima dell’inizio dell’incontro - , logicamente il peso specifico che ha lo conosciamo tutti: non solo all’interno della Juventus, ma per il mondo, l’ Italia in generale. Quindi siamo molto felici di averlo al nostro fianco».

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