Così è tornata la Juve: disciplina, lavoro e rinascita del gruppo

Il piano di Allegri è stato quello di riportare uguaglianza nello spogliatoio e voglia di aiutarsi. Primo risultato: la fase difensiva e la fiducia ritrovata
Così è tornata la Juve: disciplina, lavoro e rinascita del gruppo© www.imagephotoagency.it

TORINO - Da fuori, Massimiliano Allegri osservava. E quando è tornato aveva una sua idea di cosa era successo alla Juventus negli ultimi due anni. O, meglio, ciò che aveva perso: il gruppo, cioè l’unità della squadra e la voglia di aiutarsi. Questo era la conseguenza di un certo individualismo, di un andare ognuno per la sua strada e stava pericolosamente sfociando in mancanza di disciplina. E da questa è ripartito Max. Un po’ più di rigidità sulle regole e una parità di trattamento dei singoli ha avviato una certa compattazione della squadra culminata nel momento di massima difficoltà di questo scorcio di stagione. Come spesso accade, quando la situazione si complica, davanti a una squadra nei guai si presenta un bivio: il riscatto con rilancio annesso o il baratro.

Senza Dybala e Morata, infortunatisi nella stessa partita, la Juventus si è trovata ad affrontare un accoppiata di fuoco con i campioni d’Europa del Chelsea e il Torino, fin lì una delle squadre più in forma del campionato. Le ha vinte entrambe: 1-0 tutte e due, senza subire gol, dimostrando un carattere granitico e una grande capacità di adattarsi alle situazioni, ma ritrovando anche il coraggio e la capacità di soffrire.

La pausa internazionale preoccupava moltissimo Allegri. Nella settimana di Chelsea e Torino la squadra aveva ritrovato vecchi valori, ma una settimana è troppo poco per consolidare lo spirito che si era creato nello spogliatoio, la dispersione per le varie nazionali rischiava di far evaporare tutto.

E, invece, contro la Roma la Juventus ha riannodato immediatamente il filo con le prestazioni precedenti. Come se non fossero passate due settimane, la Juventus ha ritrovato l’identico spirito e ha inanellato il terzo uno a zero di fila, ma soprattutto la terza partita senza prendere gol.

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