Allegri si affida allo psicologo bianconero per risvegliare la forza mentale della squadra

La presenza del dottor Vercelli non stupisce: era già a bordo campo nel prepartita di Juve-Chelsea. Quei dialoghi frequenti con Max
Allegri si affida allo psicologo bianconero per risvegliare la forza mentale della squadra© LAPRESSE

TORINO - Se oltre che tecnico, legato agli errori marchiani commessi dai singoli e dalla squadra, il gap tra la Juventus e la concorrenza è anche fisico e (magari soprattutto) mentale, la presenza del professor Giuseppe Vercelli accanto a Massimiliano Allegri alla Continassa non deve sorprendere. L’allenatore bianconero e il responsabile dell’Area Psicologica nella Juventus dal 2011 si conoscono molto bene e se questo è il tempo delle riflessioni sulle pecche evidenti di una Juve in crisi, va da sé che Max ne parli con chi ne sa come nessun altro. Nulla di strano nel vederli chiacchierare, tra i due il feeling è innegabile. Nel calcio e non solo la componente psicologica inevitabilmente influenza la prestazione agonistica ed è verosimile che ieri mattina, prima di avviare le prove anti-Zenit, l’allenatore abbia discusso di tematiche simili con il dottor Vercelli. Il ritiro di cinque giorni della Juve alla Continassa s’è aperto così e si può solo immaginare il lavoro motivazionale che Allegri svolgerà sui giocatori fino a sabato. Una sorta di allenamento di cervelli, per riabituarli al culto della vittoria.

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Il dialogo tra Allegri e Vercelli

Succede tutto al Training Center nel corso del quarto d’ora riservato ai media. A parte la curiosità per i giocatori presenti sul campo, l’occhio cade immediatamente sul fitto dialogo tra Allegri e Vercelli sotto un tendone al riparo dalla pioggia Pare più un monologo in verità, con Max che spesso porta l’indice alla tempia destra a significare che qui si parla di mente e cervello da risintonizzare, non di cacciucco o baccalà da degustare. Il tecnico sembra pure agitato per la vivacità con cui si snoda il racconto di cosa non va. Le parole si possono solamente intuire, ma è plausibile che si discuta del blocco mentale che impedisce alla squadra di approcciare tutte le partite alla stessa maniera. Con grinta, desiderio, consapevolezza del proprio valore, altro che la passività della Juve attuale. Dieci minuti abbondanti in cui Vercelli recita il ruolo dell’interlocutore abituato all’ascolto: in mente avrà immagazzinato tutto, anche perché lui i giocatori li conosce già, ma un confronto con Max può solo far bene.

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TORINO - Se oltre che tecnico, legato agli errori marchiani commessi dai singoli e dalla squadra, il gap tra la Juventus e la concorrenza è anche fisico e (magari soprattutto) mentale, la presenza del professor Giuseppe Vercelli accanto a Massimiliano Allegri alla Continassa non deve sorprendere. L’allenatore bianconero e il responsabile dell’Area Psicologica nella Juventus dal 2011 si conoscono molto bene e se questo è il tempo delle riflessioni sulle pecche evidenti di una Juve in crisi, va da sé che Max ne parli con chi ne sa come nessun altro. Nulla di strano nel vederli chiacchierare, tra i due il feeling è innegabile. Nel calcio e non solo la componente psicologica inevitabilmente influenza la prestazione agonistica ed è verosimile che ieri mattina, prima di avviare le prove anti-Zenit, l’allenatore abbia discusso di tematiche simili con il dottor Vercelli. Il ritiro di cinque giorni della Juve alla Continassa s’è aperto così e si può solo immaginare il lavoro motivazionale che Allegri svolgerà sui giocatori fino a sabato. Una sorta di allenamento di cervelli, per riabituarli al culto della vittoria.

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