Allegri, una Juve a struttura variabile

Contro la Lazio la squadra si è esaltata con il 4-3-3, un sistema di gioco in cui inserire Dybala: la chiave tattica emersa dopo la vittoria dell'Olimpico
Allegri, una Juve a struttura variabile© AG ALDO LIVERANI SAS AG ALDO LIVERANI SAS

TORINO - La necessità del momento ha fornito una indicazione per il futuro. La necessità è stata quella di dover mutare immediatamente il 3-5-2 di partenza, causa l’uscita per infortunio di Danilo dopo una manciata di minuti, con cui la Juventus si era presentata sabato sera a Roma. L’indicazione del futuro è, tutto sommato, un ritorno al passato. Perché il 4-3-3 è stato un sistema di gioco gradito da Massimiliano Allegri nella sua prima gestione bianconera, passato da una difesa a tre (la BBC: Barzagli, Bonucci e Chiellini) a un 4-2-3-1 o, appunto, al tridente di centrocampo e offensivo a seconda delle circostanze. Quello messo in campo per gran parte della prova contro la Lazio, oltre a rivelarsi una novità stagionale, ha dimostrato anche una straordinaria efficacia, con possibili ricadute sul futuro.

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