Fagioli in versione Juve, a Cremona ha svoltato

È da applausi in grigiorosso, dove ha ripreso il processo di crescita. Allegri osserva con grande interesse
Fagioli in versione Juve, a Cremona ha svoltato© LAPRESSE

TORINO - Sostenere che il Nicolò Fagioli che stiamo ammirando in azione nella Cremonese potrebbe fare molto comodo anche all’attuale Juventus di Massimiliano Allegri, beh, rischia di risultare un po’ troppo semplicistico, fors’anche banale. Azzardato. Certo è, però, che non si può fare a meno di apprezzare il gran lavoro che l’ex bianconero sta svolgendo con la Cremonese. Ne è diventato un protagonista assoluto, pilastro pressoché inamovibile a centrocampo e ogni tanto un gollettino lo realizza pure, a dimostrazione di quanto possa rivelarsi decisivo. Gol e assist in casa contro il Crotone, venerdì 10 dicembre; rete del pareggio nello scontro diretto con il Benevento a ottobre; a settembre addirittura una rete - la prima di Fagioli in Serie B - contro il Parma e nello specifico contro il suo ex compagno Gigi Buffon («L’ho avuto come compagno per due anni, è stato stupendo potermi allenarmi con lui perché ti dà consigli, è il numero uno e l’idolo di tutti», ebbe poi modo di commentare il giovane centrocampista).

Ma al di là del conto dei gol, a colpire l’attenzione sono la personalità e il carattere di Fagioli, uniti a qualità oggettive. Quelle qualità che già nel 2018 indussero l’allora tecnico bianconero Allegri a sbilanciarsi pubblicamente e spendersi in lodi («Abbiamo un giocatore del 2001, che è Fagioli, che è un piacere da veder giocare. Ha i tempi giusti, sa come smarcarsi, quando e come passare la palla. Non ne escono così tutti gli anni»). Ma, anche, quelle qualità che nelle ultime due stagioni vissute in bianconero sono rimaste offuscate a seguito di cause e concause tra le più svariate. Al punto che il processo di crescita che era stato così precocemente e in maniera promettente avviato ha subito una battuta d’arresto. Né Maurizio Sarri né Andrea Pirlo, infatti, hanno pienamente coinvolto l’azzurrino nei loro progetti al punto che poi questa estate Allegri ha convenuto con il responsabile del mercato bianconero Federico Cherubini sul fatto che potesse essere cosa buona e giusta “liberare” Fagioli e consentirgli di resettare tutta una serie di situazioni, rimettersi in gioco, provare ad essere protagonista e scendere in campo con continuità. Manco a dirlo, quando poi s’è prospettata l’ipotesi di girare Fagioli alla Cremonese di Fabio Pecchia tutti hanno ritenuto che proprio quella potesse essere la soluzione ideale. Essì perché Pecchia aveva già allenato e lanciato Fagioli da tecnico della Under 23 bianconera. Stima incondizionata, fiducia (al punto che Pecchia è arrivato più volte ad accostare Fagioli a Jorginho per spiegare che il suo fisico “leggero” non deve essere necessariamente considerato come un ostacolo o una limitazione).

Manco a dirlo, appunto, i risultati si stanno vedendo. Fagioli sta dando spettacolo, per la gioia dello stesso Allegri che è sicuro del fatto che il ragazzo possa compiere un ulteriore salto di qualità e sarebbe ben lieto di riaccoglierlo nel gruppone che, da contratto, allenerà anche per le prossime tre stagioni. «Allegri mi ha detto che potevo giocare davanti alla difesa, come dovevo muovermi e dettare i tempi. Spero sia solo un arrivederci con la Juventus: mi sono sempre trovato bene con Allegri e lo reputo un ottimo allenatore», il saluto di Fagioli alla Juventus.

Il centrocampista piacentino si è trasferito alla Cremonese in prestito. Per il momento è completamente focalizzato sull’obiettivo promozione in A, poi non disdegnerebbe un ritorno alla base (la prima volta in bianconero risale addirittura al 2015). Ritroverebbe due, forse tre punti di riferimento: «Bonucci e Chiellini erano i senatori. Fuori dal campo, invece, ho un ottimo rapporto con Morata e la sua famiglia». E chissà, magari ritroverebbe pure Luca Zanimacchia, altro prestito bianconero che sta fa facendo molto bene in grigiorosso.

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