Educato e cattivo: Vlahovic ha già conquistato la Juve

Alla Continassa sono rimasti impressionati dagli atteggiamenti del serbo: rispettoso nello spogliatoio, trasformato in campo
Educato e cattivo: Vlahovic ha già conquistato la Juve© Juventus FC via Getty Images

Non ha ancora né segnato né debuttato, ma Dusan Vlahovic ha già conquistato il mondo Juventus. I bilanci si faranno a fine stagione, ma intanto è bastata una settimana al 22enne bomber serbo per far capire a tutti, alla Continassa, che il suo valore va anche oltre quello inciso nel biglietto da visita con cui si è presentato: capocannoniere della Serie A grazie alle 17 reti segnate in mezza stagione con la Fiorentina. Aspettando l’esordio di domenica con il Verona e i primi gol, Vlahovic ha già fatto capire di essere l’uomo giusto al posto giusto. E di essere molto juventino. Il mix di umiltà e determinazione, mostrato in conferenza stampa, non è stato una recita: Dusan si sta dimostrando così e in questi giorni dirigenti, compagni e staff ne sono rimasti impressionati positivamente. Se le qualità del Vlahovic-bomber erano note, tanto da spingere il club a un maxi investimento da 70 milioni più bonus, la reazione del Dusan-ragazzo al cambiamento e allo tzunami mediatico seguito al suo clamoroso trasferimento era tutta da vedere.

Rispettoso nello spogliatoio, trasformato in campo: Vlahovic alla conquista della Juve

In una settimana l’ex viola ha confermato di avere tanto calcio e pochi grilli per la testa. E soprattutto di non avere comportamenti da star o da mister 70 milioni. Nello spogliatoio è entrato in punta di piedi, Dusan, e si è accomodato nel posto indicatogli, accanto a Federico Bernardeschi. Il nuovo centravanti juventino è curioso, ma sempre molto educato con staff, compagni e personale del centro sportivo. «Sembra un De Ligt, un 22enne con la testa di uno di 30», raccontano. Zero eccessi, molto equilibrio, tanta fame di arrivare e un unico pallino: sfruttare ogni momento della giornata per migliorarsi. Quando non è in campo, è in palestra. E viceversa. Le buone maniere di Vlahovic, però, terminano all’ingresso del terreno di gioco. Perché in allenamento, tanto nelle esercitazioni quanto nelle partitine, DV7 si trasforma.

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