McKennie: “La Juve vuole vincere tutto. Allegri e Pirlo? Ecco la differenza”

Il centrocampista statunitense racconta le ambizioni della squadra: “L’obiettivo è quello di arrivare lontano in tutte le competizioni, ma per adesso…step by step!”
McKennie: “La Juve vuole vincere tutto. Allegri e Pirlo? Ecco la differenza”© Marco Canoniero

Alla fine la scelta l’ha fatta e ha anche avuto ragione, visto che nel 2020 è stato nominato calciatore statunitense dell’anno. Weston McKennie ha rivelato il passato da giocatore di football americano a ‘1 vs 1’, il nuovo format firmato Dazn, da mercoledì in piattaforma. “Ci ho giocato per un po' quando sono tornato negli Usa dalla Germania. Poi a un certo punto i dottori mi dissero che avevo le ginocchia di una persona di 30 anni, quando io ne avevo solamente undici. Dissi a mia mamma: 'Non so quale dei due sport scegliere' e lei rispose: 'Weston, quanto ti piace il calcio?' 'Mi piace al 99,9%' 'E il football?' 'Al 99,8%'. 'Ecco, allora hai fatto la tua scelta'. Tutto iniziò così. È stata la decisione giusta finora, non saprò mai cosa sarebbe successo se avessi continuato con il football", ha spiegato il centrocampista della Juve. "A volte ci penso, mi chiedo se sarei mai diventato un giocatore professionista. Credo di sì, perché sono una persona che quando dedica tempo ed energie a una cosa, dà tutto per raggiungere l’obiettivo".

Il rapporto speciale con la mamma

"Mia mamma è stata con me sin dal primo giorno", ha proseguito. "Non so come spiegarlo. Lei era quella che mi accompagnava agli allenamenti dopo il lavoro. Lei c'era in tutte le trasferte che facevo quando giocavo nelle giovanili dell'Fc Dallas, in Bolivia, in Polonia. Non importava dove andassi, trovava sempre il modo di venire. Mi portava sempre ai tornei... quindi è davvero un legame forte quello che abbiamo. Si è rafforzato soprattutto - ha aggiunto - nel momento in cui ho dovuto decidere se proseguire con la strada del professionismo o andare all'università. Lei mi ha sempre detto 'Segui il tuo cuore, i tuoi sogni. Se questo è quello che vuoi fare, fallo'. Se è la mia fan numero uno? Sicuro, ancora oggi. Le dico sempre 'Mamma tu non sai niente di calcio!' e lei mi risponde 'Sono stata in giro per i campi tanto quanto te!'. Ancora mi manda i messaggi prima e dopo le partite... 'Oggi sembri un po' pesante, devi essere più veloce, difendere meglio' oppure 'Hai giocato bene, bel gol, mi hai stupito'".

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McKennie: “La Juve ha aspettative alte”

"Abbiamo aspettative alte, alla Juve lo sanno tutti. Ovviamente vogliamo arrivare lontano in tutte le competizioni, vogliamo vincerle tutte. Però al momento è meglio fare un passo alla volta e ragionare di partita in partita. Se iniziassimo a pensare, magari, alla finale di Champions League o a quella di Coppa Italia, perderemmo concentrazione sul campionato e su tutte le partite da giocare prima. Stiamo cercando di adattarci, di trovare il nostro ritmo e di avere un gioco fluido. Ripeto: tutto step by step”.

McKennie: “Alla Juve sono felice”

Ora come ora sì, qui sono felice. Una delle cose che sogni è giocare in un grandissimo club con una storia importante, con tanti tifosi, l’atmosfera. Ma il calcio è uno sport talmente imprevedibile, hai i tuoi alti e bassi. Ho imparato in tanti modi diversi che il calcio è un grande business e se non riesci a fare il tuo in un club come la Juventus, rimpiazzarti è tanto facile quanto prenderti. Ora sono felice, sto facendo bene e spero di continuare, ma non si sa mai cosa ha in serbo il futuro”.

La passione per Harry Potter

"La passione per Harry Potter è nata in Germania. Mia mamma mi disse che la nonna mi aveva comprato tutta la collezione dei libri di Harry Potter. Io ero molto felice, mi piacevano un sacco i disegni sulle copertine ed è assurdo perché è per questo che me ne sono innamorato”.

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La differenza tra Pirlo e Allegri

Pirlo e Allegri sono entrambe belle persone. Credo che la differenza più grande sia l’esperienza: Allegri allena da non so quanti anni, ha già lavorato alla Juve e conosceva già alcuni giocatori, sa come funziona. Pirlo ha finito da poco la carriera da calciatore ed è passato direttamente ad allenare una squadra come la Juve, dove c’è tanta pressione e molte aspettative. Pirlo sa gestire perfettamente la pressione, lo ha fatto per tutta la sua carriera, ma credo sia un po’ diverso quando non puoi fare niente concretamente da bordocampo. A volte, mentre stavamo giocando, dopo che qualcuno aveva fatto un passaggio, lo guardavo nell’area tecnica e capivo cosa stesse pensando “Io avrei fatto un altro passaggio, io avrei fatto meglio, perché non hai calciato così?”. In ogni caso, per me la differenza più importante tra i due è l’esperienza”.

McKennie: “Spero di segnare ancora più gol"

"Qui in Italia una delle cose che è stata più utile per me è l’aspetto tattico. È veramente come giocare a scacchi: prima sei in una certa posizione, poi quando la palla è in un punto del campo devi essere dall’altra parte... All’inizio faticavo nella fase difensiva, perché in Germania potevo tirare fuori la mia energia liberamente, potevo correre e occupare lo spazio che volevo. Qui è più preciso: “Wes, ora stai qui, vai lì, ma poi torni indietro. Copri questo spazio e poi rientri…”. A livello offensivo posso fare le mie corse, i miei inserimenti, perché sono una persona che ha tanta energia. Dopo l’amichevole contro il Cesena, Allegri ha detto “McKennie può segnare 10 gol in Serie A”. Adesso penso di potercela fare. Lo spero. Sarebbe un buon traguardo per me e per la squadra".

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Alla fine la scelta l’ha fatta e ha anche avuto ragione, visto che nel 2020 è stato nominato calciatore statunitense dell’anno. Weston McKennie ha rivelato il passato da giocatore di football americano a ‘1 vs 1’, il nuovo format firmato Dazn, da mercoledì in piattaforma. “Ci ho giocato per un po' quando sono tornato negli Usa dalla Germania. Poi a un certo punto i dottori mi dissero che avevo le ginocchia di una persona di 30 anni, quando io ne avevo solamente undici. Dissi a mia mamma: 'Non so quale dei due sport scegliere' e lei rispose: 'Weston, quanto ti piace il calcio?' 'Mi piace al 99,9%' 'E il football?' 'Al 99,8%'. 'Ecco, allora hai fatto la tua scelta'. Tutto iniziò così. È stata la decisione giusta finora, non saprò mai cosa sarebbe successo se avessi continuato con il football", ha spiegato il centrocampista della Juve. "A volte ci penso, mi chiedo se sarei mai diventato un giocatore professionista. Credo di sì, perché sono una persona che quando dedica tempo ed energie a una cosa, dà tutto per raggiungere l’obiettivo".

Il rapporto speciale con la mamma

"Mia mamma è stata con me sin dal primo giorno", ha proseguito. "Non so come spiegarlo. Lei era quella che mi accompagnava agli allenamenti dopo il lavoro. Lei c'era in tutte le trasferte che facevo quando giocavo nelle giovanili dell'Fc Dallas, in Bolivia, in Polonia. Non importava dove andassi, trovava sempre il modo di venire. Mi portava sempre ai tornei... quindi è davvero un legame forte quello che abbiamo. Si è rafforzato soprattutto - ha aggiunto - nel momento in cui ho dovuto decidere se proseguire con la strada del professionismo o andare all'università. Lei mi ha sempre detto 'Segui il tuo cuore, i tuoi sogni. Se questo è quello che vuoi fare, fallo'. Se è la mia fan numero uno? Sicuro, ancora oggi. Le dico sempre 'Mamma tu non sai niente di calcio!' e lei mi risponde 'Sono stata in giro per i campi tanto quanto te!'. Ancora mi manda i messaggi prima e dopo le partite... 'Oggi sembri un po' pesante, devi essere più veloce, difendere meglio' oppure 'Hai giocato bene, bel gol, mi hai stupito'".

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