Juve, fin qui è un miracolo

CHIESA (24 anni) - Infortunato da mesi, alla prima occasione ha però dimostrato di avere la stoffa: "Ci è mancata un po' di cattiveria. Anzi: un bel po', di cattiveria"© www.imagephotoagency.it

Stanco e annoiato di dover ribattere alle accuse di chi sostiene che la Juventus giochi male o non abbia gioco, mi presento al loro competente cospetto con i nuovi bollettini medici e le ultime cartelle cliniche. Vi ricordate altre squadre impegnate a giocarsi le prime posizioni in classifica falcidiate dagli infortuni fin da agosto? Affogammo in una valle di lacrime accusando il covid, la coppa d’Africa, il calendario troppo fitto, dirigenti e tifosi parlarono di campionato falsato, qualcuno ha provato anche a non giocare le partite attaccandosi alle Asl.

Ora ditemi che peso dareste alla lunga rinuncia di Federico Chiesa. Neppure togliendo Theo al Milan, Insigne al Napoli e Brozovic all’Inter, tutti e tre insieme però, renderemmo l’idea. Posso solo immaginare le combinazioni del nostro 22 per Dusan Vlahovic, se va bene li vedremo l’anno prossimo. Ma di questo non parla nessuno, si tende a dare per scontato che la Juventus debba giocarsi la stagione priva di diversi uomini chiave. Ai lunghi stop di Danilo e Bernardeschi, alle diverse fermate di capitan Chiellini, alla non perfetta condizione di Bonucci, si è aggiunto l’ultimo grave infortunio di McKennie. Torno un momento alla partita di Champions: l’arbitro si è uniformato a quell’insopportabile criterio per il quale se tiri un moccolo o protesti ti buttano fuori, se spacchi la caviglia in un contrasto la passi liscia. Anche Rabiot avrebbe meritato l’espulsione e se l’è cavata col giallo, del tutto impunito Estupinian. Vi pare giusto?

Dalla lista ho escluso Paulo Dybala, fedelissimo dell’infermeria che, more solito, viene a mancare nei momenti topici. Non si può certo dire lo faccia apposta, però la sua fragilità fisica ormai conclamata preoccupa in relazione all’età dell’attaccante argentino, sulla cui improbabile riconferma ruoterà il prossimo mercato bianconero. Né mi sono dimenticato dello sfortunato Kajo Jorge, che in tanti aspettavamo come possibile alternativa davanti, fuori per i prossimi otto mesi.

Dicono che gli juventini non debbano lamentarsi e va bene, sono d’accordo. Non piangiamo e faremo con chi è rimasto integro. Nel frattempo, invece di criticare il non-gioco i paladini del calcio estetico si convincano che arrivare fin qui è stato un mezzo miracolo: quarti in campionato, semifinale di Coppa Italia, qualificazione possibile in Europa. Ma tanto a questi insopportabili non va mai bene niente.

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