Kean, compleanno da talismano Juve: la statistica

È un giorno speciale per l'attaccante bianconero, che compie 22 anni: se segna lui, la squadra vince

TORINO - Il ragazzo dalle capocciate vincenti ha un’altra dote peculiare: lui è l’apriscatole, punta lo 0-0 sul tabellone con lo sguardo velato di mestizia e allora cerca di scatenare il suo istinto di marcatore seriale. Come quando, una stagione fa, Moise Kean firmava per 17 volte un gol dei suoi per il Paris Saint-Germain di Mbappé, Neymar e compagni (vedi Icardi, che ne segnò quattro meno di lui). Quest’anno il 2000 nato a Vercelli e cresciuto nella cantera dell’Asti - di pasta piemontese, insomma - s’è iscritto alla categoria degli attaccanti affamati sotto porta e nei casi (non così diffusi, ahilui) in cui si è saziato, la Juventus non solo si è portata in vantaggio schiodando lo 0-0 ma ha portato a casa il successo finale. È accaduto per cinque volte tra campionato e Champions League, cominciando dal 22 settembre 2021 (Spezia-Juventus 2-3), passando per Juventus-Roma del 17 ottobre, più le reti che hanno steso Malmoe (per l’1-0 dell’8 dicembre) e Cagliari (21 dicembre, 2-0 al gong) fino all’ultima perla di sabato a Empoli.

Juve, apriscatole Kean

L’ex Psg si sta specializzando nell’aprire le partite, sparecchiando la tavola imbandita in vista di un pareggio sonnolento e rendendo frizzantine gare che rischiano di svanire in un duello tra squadre che sprecano occasioni. E negli ultimi tre precedenti in campionato il 22enne (il compleanno è oggi: auguri!) ha sempre fatto male con un colpo di testa. Chissà se è un caso o piuttosto il frutto delle indicazioni tattiche di Allegri, che spesso e volentieri invita il suo giocatore ad attaccare la profondità e così crearsi occasioni da gol. E quando la rete arriva il volto di Kean si rianima. Si può solo immaginare quanto Moise avesse bisogno di sbloccarsi in Toscana.

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