Vlahovic, effetto luce sulla Juve... e sui capelli: i segreti dal suo parrucchiere

Intervista al coiffeur di fiducia del talento serbo: "È un ragazzo molto alla mano, educato, rispettoso. Siamo pronti anche ad andare a Torino per lui"
Vlahovic, effetto luce sulla Juve... e sui capelli: i segreti dal suo parrucchiere© Getty Images

In linea d’aria, il negozio di parrucchiere dei fratelli Carmine e Gaetano Laudati dista 500 metri dal centro sportivo della Fiorentina e dallo Stadio Franchi. Ed è diventato nel tempo un punto di riferimento dei giocatori della Fiorentina, tra cui Dusan Vlahovic.

Signor Carmine, che tipo di cliente è Vlahovic?

«Un ragazzo molto alla mano: semplice, educato, rispettoso, socievole».

Un ragazzo alla moda?

«E’ attento al suo aspetto, vuole essere ordinato, ma senza fronzoli».

Il taglio?

«All’inizio li portava corti, rasati in fondo. Poi ha scelto di farli allungare un po’, come li ha adesso. Un taglio semplice e poco appariscente».

Qualche vezzo ce l’avrà...

«Sì, una volta al mese si fa fare un trattamento lisciante perché ha i capelli un po’ mossi e poi gli effetti luce per schiarirli un po’».

Da quanto tempo è suo cliente?

«Dall’agosto 2020, è venuto tramite il passaparola tra giocatori».

Vi sentite ancora?

«Certo, io e mio fratello Gaetano siamo i suoi parrucchieri e anche suoi amici».

A Torino Dusan ha già trovato un parrucchiere di fiducia?

«Non ancora. Ma se ci chiama siamo pronti ad andare a tagliargli i capelli anche a Torino. E non solo, ci piacerebbe vedere una sua partita…».

Avete visto il suo debutto in Champions con gol e la doppietta a Empoli?

«Voleva mica che ce li perdessimo… Noi abbiamo avuto altri giocatori tra i nostri clienti e siamo rimasti affezionati a loro, li seguiamo anche dopo che se ne vanno».

Con il parrucchiere si instaura anche un rapporto di confidenza…

«Sicuro, però Dusan è molto riservato. Di sé e della sua famiglia parla poco. E per entrare in confidenza ci vuole tempo».

Veniva solo o con gli amici?

«Sia l’uno che l’altro. Telefonava per fissava l’appuntamento ed è capitato che fosse lui ad adeguarsi ai nostri impegni. Se non c’era posto, non pretendeva che noi spostassimo l’appuntamento a un altro cliente. Cambiava lui. Era sempre disponibile. E non soltanto con noi».

In che senso?

«Anche nei confronti degli altri clienti. Molti gli chiedevano l’autografo o il selfie. E lui si metteva in posa. E poi con i bambini…».

Era affettuoso?

«Tantissimo. Si metteva a giocare con loro. Mai vista una cosa del genere: non se la tirava affatto».

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