Chiellini e la chiamata di Mourinho: lo voleva al Real Madrid

Lo Special One, una volta trasferitosi ai Blancos dopo il Triplete con l’Inter, bussò alla porta Giorgio per portarlo con sé al Bernabeu
Chiellini e la chiamata di Mourinho: lo voleva al Real Madrid

Il matrimonio Chiellini-Juventus è stato talmente intenso e lungo in campo (17 stagioni) che sarà eterno. Amore vero, a prova di tentazioni e richiami esterni. Da Roy Keane (Sunderland) a José Mourinho (Real Madrid) fino a Roberto Mancini (Manchester City). Eppure l’inizio della storia tra il difensore e la Signora è rocambolesco. Chiellini esplode ragazzino nel Livorno e la Roma ne acquista metà cartellino. Quando nel 2004 Giorgio sembra pronto per il salto in giallorosso, irrompe l’allora dg bianconero Luciano Moggi. «Avevo già parlato con la Roma - ha raccontato in seguito Chiellini - ma poi il presidente del Livorno, Spinelli, una mattina mi chiama alle 8 dicendomi di raggiungerlo a Milano perché è cambiato qualcosa. Arrivo in hotel con mia mamma e alla fine firmo per la Juventus». Moggi, ultimati i documenti, non ha dubbi: «Abbiamo appena acquistato il miglior difensore della Serie B». Giorgio ha 18 anni, all’epoca, e il primo anno da bianconero lo vive in prestito alla Fiorentina. Una stagione di rodaggio prima di essere richiamato a Torino, da dove poi non se ne andrà più. Nemmeno nel 2006, nell’anno della Serie B causa Calciopoli.

Da giovane

Chiellini conquista la promozione in Serie A. Ma nell’estate 2007, con Claudio Ranieri in panchina, inizialmente non è titolare. Al punto che Giorgio, durante il ritiro di Pinzolo, si sfoga: «Meglio andar via che essere la terza scelta. Aspetto un confronto con la società. Voglio giocare con continuità per conquistare la Nazionale. Le offerte non mi mancano», tuona il livornese con schiettezza. C’è una proposta che gli frulla per la testa. È quella di Roy Keane, leggendario centrocampista del Manchester United, che lo vuole per il suo Sunderland, in Premier League. Non saranno i Red Devils di sir Alex Ferguson, ma in quel momento Chiellini è un giovane talento che ha come priorità quella di giocare. Giorgio ci pensa, ma alla fine capisce che non ha senso lasciare la Juventus e chiede scusa per i toni utilizzati durante la conferenza stampa. Caso chiuso, amore rafforzato. Chiellini conquista il posto da titolare con Ranieri e non lo mollerà più a prescindere dai vari cambi di allenatore.

Da professore

Le sirene, però, continuano a suonare. Anzi, suonano sempre di più visto che, anno dopo anno, l’azzurro diventa uno dei migliori difensori d’Europa e del mondo, un vero e proprio professore della difesa. Anche José Mourinho, una volta trasferitosi al Real Madrid dopo il Triplete con l’Inter, bussa alla porta Chiellini. Giorgio, come è normale che sia quando a chiamarti sono i blancos, ci pensa. Ma non è troppo convinto. Così lo Special One sceglie di portare al Bernabeu il fedelissimo Ricardo Carvalho, suo pretoriano già al Chelsea e al Porto. In fondo è la fortuna di Chiellini. Resta a Torino, di lì a poco forma la BBC con Barzagli e Bonucci, BBBC aggiungendo Buffon, e inizia a scrivere pagine di storia del club bianconero. Giorgio si sente sempre più juventino e rinucia alla corte di Roberto Mancini, che le tenta tutte per convincerlo a trasferirsi nel ricco Manchester City. Chiellini, però, ha giurato amore eterno alla sua Signora ed è un uomo di parola. Oltre che di sentimenti. Fedeltà ripagata a suon di trionfi: è lui l’unico sempre presente nel leggendario ciclo dei 9 scudetti consecutivi della Juventus.

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