I segreti dello stilista Adidas: "Così ho disegnato la maglia Juve"

Omiccioli, il designer che ha ideato la divisa: «Dalle strisce frastagliate al tessuto, vi svelo i segreti»
I segreti dello stilista Adidas: "Così ho disegnato la maglia Juve"

Buongiorno Marco Omiccioli, senior designer di Adidas. A quale maglia si è ispirato per disegnare la nuova divisa della Juventus?

«Dietro ogni nuova maglia c’è un lungo lavoro di preparazione per cercare spunti o dettagli interessanti legati in qualche modo al club, alla sua storia o alla città di appartenenza. Per ogni nuova stagione c’è innanzitutto un’importante fase di ricerca, che inizia quasi due anni prima. Per la divisa 2022-23 ho preso spunto da molte casacche del passato - dalla proporzione allo spessore delle strisce fino ai dettagli - cercando il giusto equilibrio tra novità e tradizione».

 Ha confermato le strisce verticali, però non sono quelle tradizionali. Perché?

«La prima maglia è il simbolo di ogni club e per la Juventus le strisce verticali sono un emblema distintivo perché rappresentano la tradizione. Ogni stagione, però, bisogna cercare di dare una differente chiave di lettura e introdurre alcuni elementi che rendano la divisa unica e distintiva. Da qui l’interpretazione “frastagliata” delle strisce. Il pattern di triangoli nasce dall’iconico stadio della Juventus, l’Allianz Stadium, ed è ispirato dalla sua particolare struttura architettonica: i triangoli sono la celebrazione visiva della stella, simbolo di vittoria, i cui vertici scomposti creano appunto dei piccoli triangoli».

La creazione della maglia nasce da una intuizione notturna oppure è il frutto di ricerche e studi?

«Si parte sempre da un’importante fase di ricerca, che dura settimane, in cui si cerca ispirazione da qualsiasi elemento legato al club. Spesso lascio la fantasia libera di elaborare tutte le informazioni acquisite perché le intuizioni possono arrivare in qualunque momento, anche il meno probabile: da un post sui social, da una maglia studiata negli archivi o da una visita allo stadio, come è successo in questo caso. L’opportunità di visitare l’Allianz Stadium e Torino ha contribuito tantissimo alla creazione dei dettagli di questa maglia. Da questi spunti iniziali si passa poi ad una fase di sperimentazione in cui si lascia la fantasia libera di viaggiare con moltissime prove di disegno, sia digitale sia manuale, in cui è fondamentale lo studio delle proporzioni e le riproduzioni in 3D per avere una migliore idea dell’intera uniforme».

Tutta l'intervista sull’edizione di Tuttosport

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